Alessandra Todde in Consiglio: Un appello alla memoria e al futuro in occasione della Sa Die de sa Sardigna
28-04-2024 16:44 - SARDEGNA
CAGLIARI - In un intervento carico di significati storici e di visione futura, la Presidente della Regione Alessandra Todde ha preso parte alle celebrazioni di Sa Die de sa Sardigna nel Consiglio regionale, sottolineando il forte legame dei sardi con la loro terra e la storia, spesso trascurata o dimenticata.
"Ricordare la nostra storia è un dovere che abbiamo verso noi stessi e chi ama questa terra", ha esordito Todde, evidenziando come il passato sardo sia stato erroneamente percepito solo come una serie di dominazioni estranee, ignorando le epoche di lotta, creatività e sogno. La celebrazione di Sa Die de sa Sardigna emerge non solo come ricorrenza storica, ma come simbolo di un impegno collettivo verso la consapevolezza e l'autodeterminazione.
Todde ha criticato la visione di Sa Die come semplice occasione per discorsi retorici o manifestazioni di orgoglio isolato, sottolineando invece l'importanza di questo giorno come punto di partenza per un impegno continuo e consapevole. "Sa Die non è il fine, ma l'impegno a conoscerci meglio, a migliorarci, a operare diversamente ogni giorno", ha affermato, ponendo l'accento sulla necessità di una partecipazione attiva e informata di ogni cittadino sardo.
Facendo appello ai giovani, la presidente ha invocato la ricostruzione del patto generazionale attraverso la conoscenza della storia sarda, proponendo un modello di coscienza collettiva che possa guidare l'isola verso nuovi traguardi di autonomia e prosperità. Ha evocato gli echi di un passato di rivoluzione e di riforma, riferendosi agli eventi del 28 aprile 1794 e al periodo rivoluzionario che ha segnato profondamente l'identità sarda.
Citando figure storiche come Domenico Alberto Azuni e Giovanni Maria Angioy, Todde ha rievocato la visione di una Sardegna che, ben amministrata e consapevole delle sue potenzialità, potrebbe emergere come uno degli stati più prosperi d'Europa. Ha concluso il suo discorso con un invito a riflettere sull'importanza di ricordare e valorizzare lo spirito di autodeterminazione e impegno civico che hanno animato la storia sarda, per non rimanere intrappolati in un racconto di passività e resistenza, ma per essere protagonisti attivi nel costruire un futuro migliore.
Con queste parole, la presidente Todde non solo ha celebrato un momento storico, ma ha anche tracciato una linea per il futuro, chiedendo ai sardi di abbracciare la loro storia con orgoglio e responsabilità, trasformando la commemorazione di Sa Die de sa Sardigna in un catalizzatore per il cambiamento e il rinnovamento sociale e politico.
"Ricordare la nostra storia è un dovere che abbiamo verso noi stessi e chi ama questa terra", ha esordito Todde, evidenziando come il passato sardo sia stato erroneamente percepito solo come una serie di dominazioni estranee, ignorando le epoche di lotta, creatività e sogno. La celebrazione di Sa Die de sa Sardigna emerge non solo come ricorrenza storica, ma come simbolo di un impegno collettivo verso la consapevolezza e l'autodeterminazione.
Todde ha criticato la visione di Sa Die come semplice occasione per discorsi retorici o manifestazioni di orgoglio isolato, sottolineando invece l'importanza di questo giorno come punto di partenza per un impegno continuo e consapevole. "Sa Die non è il fine, ma l'impegno a conoscerci meglio, a migliorarci, a operare diversamente ogni giorno", ha affermato, ponendo l'accento sulla necessità di una partecipazione attiva e informata di ogni cittadino sardo.
Facendo appello ai giovani, la presidente ha invocato la ricostruzione del patto generazionale attraverso la conoscenza della storia sarda, proponendo un modello di coscienza collettiva che possa guidare l'isola verso nuovi traguardi di autonomia e prosperità. Ha evocato gli echi di un passato di rivoluzione e di riforma, riferendosi agli eventi del 28 aprile 1794 e al periodo rivoluzionario che ha segnato profondamente l'identità sarda.
Citando figure storiche come Domenico Alberto Azuni e Giovanni Maria Angioy, Todde ha rievocato la visione di una Sardegna che, ben amministrata e consapevole delle sue potenzialità, potrebbe emergere come uno degli stati più prosperi d'Europa. Ha concluso il suo discorso con un invito a riflettere sull'importanza di ricordare e valorizzare lo spirito di autodeterminazione e impegno civico che hanno animato la storia sarda, per non rimanere intrappolati in un racconto di passività e resistenza, ma per essere protagonisti attivi nel costruire un futuro migliore.
Con queste parole, la presidente Todde non solo ha celebrato un momento storico, ma ha anche tracciato una linea per il futuro, chiedendo ai sardi di abbracciare la loro storia con orgoglio e responsabilità, trasformando la commemorazione di Sa Die de sa Sardigna in un catalizzatore per il cambiamento e il rinnovamento sociale e politico.
Redazione Cagliari Live Magazine