(Adnkronos) – L'Antica Spezieria di San Giovanni a Parma, da giugno scorso entrata a far parte del circuito del Complesso monumentale della Pilotta, da domenica 20 ottobre viene restituita ai visitatori interamente restaurata, con l'apertura di quattro nuovi spazi che si aggiungono alle quattro sale già visitabili. Diversi gli interventi strutturali e sulla collezione, composta da manufatti artistici e strumenti di lavoro, che se da una parte hanno riportato l’edificio alla sua conformazione originale, con la riapertura del portone sul Monastero, dall’altra ne hanno conformato sicurezza e accessibilità agli standard moderni. In particolare, il restauro ha riguardato muri, pavimenti, vetri, infissi, marmi, con un'indagine chimico-fisica di tutti gli apparati e una messa in sicurezza dell’intera struttura muraria, adeguata a resistere agli stress sismici. Così come l'accessibilità è ora calibrata per abbattere barriere fisiche e cognitive, facilitando l'ingresso, il movimento e la fruizione dei 400 mq quadrati di superficie espositiva e della collezione, anche attraverso supporti tattili per ipovedenti e angoli olfattivi pensati per un’esperienza multisensoriale. Anche gli oggetti conservati, dai manufatti lignei ai dipinti, dai mortai agli alambicchi, dal materiale ceramico ai libri, sono stati restaurati e laddove possibile digitalizzati. Il percorso espositivo, che già comprendeva la Sala del Fuoco, la Sala dei Mortai, la Sala delle Sirene e la Sala del Pozzo o degli Alambicchi, ora si completa con altre tre sale, la Sala della Storia, la Sala della Regola, la Sala dei Veleni o del Libro, e con il Corridoio di ingresso o del Monaco. Qui è stata ripristinata l'antica apertura sul Chiostro, punto di contatto simbolico e pratico con il Monastero, e per estensione con le origini della farmacia, la cui storia millenaria è iniziata prima dell’anno mille e nei secoli ha vissuto evoluzioni e cambiamenti. Il restauro e l'allestimento dei nuovi spazi museali della Spezieria è stato possibile anche grazie al contributo della Fondazione Cariparma e dell'Associazione "Parma, io ci sto!" Situata nel cuore della città, all'interno dell'abbazia benedettina di San Giovanni Evangelista, l'ex farmacia storica era già presente all'interno del Monastero fin dalla sua fondazione, nel 981, anche se le prime notizie della sua esistenza trapelano all'esterno nel 1201, anno della sua apertura al pubblico. Oltre all'Ospedale di San Giovanni, annesso al Monastero, la Spezieria fu la prima che si pose al servizio anche degli ospedali cittadini, ovvero il Rodolfo Tanzi e, successivamente, il San Giovanni Gerosolimitano. Ciò le garantì una crescita considerevole, che nel Quattrocento si tradusse in continui ampliamenti, con la creazione di un vasto laboratorio lungo l'attuale Borgo Pipa, acquisendo tra Cinquecento e Seicento l'assetto architettonico che manterrà inalterato per secoli. Se da una parte, in quanto farmacia monastica, era interdetto l’accesso alla clientela, dall'altra l'influenza della Spezieria sull'economia cittadina nel Settecento costrinse i Benedettini ad affidare l'esercizio a laici privati. Cambi di proprietà che si susseguirono lungo tutto il secolo e oltre, fino alla chiusura definitiva dell’attività nel 1897 e la sua trasformazione in realtà museale. Con il passaggio alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici nel 1968, la struttura è divenuta sempre più parte integrante del sistema museografico cittadino, fino all'inserimento, nel giugno 2024, all’interno del circuito museale del Complesso monumentale della Pilotta. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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