(Adnkronos) – “Un vero e proprio autogol per l’Erario e per la transizione ecologica del nostro parco circolante, con aggravi per dipendenti e imprese, nonché a danno dell’industria automotive già in difficoltà. L’effetto della misura sarà un aumento della tassazione sulle buste paga di circa 1 milione di italiani che utilizzano l’auto aziendale, che graverà maggiormente sui redditi medio-bassi".
Questo il pensiero di ANIASA e del suo Presidente Alberto Viano, a generare i timori dell’Associazione è la misura prevista in Legge di Bilancio (articolo 7 del DDL) in materia di disciplina delle auto aziendali in fringe benefit. Oggi la norma contempla di rivedere i coefficienti di calcolo del valore imponibile del benefit, riducendoli per le vetture elettriche e ibride plug-in prevedendo però un forte aumento per tutte le altre alimentazioni. Secondo ANIASA questo porterà ad un aumento imponibile del benefit auto in media di 1.600 € con una conseguente crescita da parte delle aziende della volontà di mantenere le vetture già assegnate ritardando il futuro acquisto e, nel caso del noleggio, prorogando i contratti in essere.
ANIASA prevede così una riduzione nel solo 2025 di almeno il 30% delle immatricolazioni di autovetture a uso noleggio lungo termine (circa 60.000 unità) e il 20% degli acquisti da parte di società (15.000 unità), con stimabili minori entrate per l’Erario e gli Enti Locali pari a 125 milioni di euro nel 2025. “Aumentare oggi la tassazione sulle vetture utilizzate dai dipendenti delle imprese”, osserva Alberto Viano – Presidente ANIASA, “significa colpire un settore, quello dell’auto aziendale, strategico per la transizione ecologica della mobilità nazionale, rallentando il ricambio del parco circolante. Per questi motivi riteniamo necessaria una rivisitazione della misura, stabilendo un aumento dilazionato e che non penalizzi l’attuale circolante, evitando ricadute ambientali, sul mercato automotive, che in questi anni di crisi vede nell’auto aziendale un vero pilastro (circa il 40% delle immatricolazioni) e sull’Erario”.
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