(Adnkronos) – Senza liquidi sotto il sole basta anche meno tempo per intaccare i tessuti e gli organi nobili (cuore e cervello) rispetto a quello trascorso dalla bambina tra le lamiere roventi dell’auto, dimenticata dal padre nel Veneziano. A dirlo all’Adnkronos Pier Mannuccio Mannucci, professore emerito di Medicina Interna dell’Università Statale di Milano spiegando cosa succede con il colpo di calore. “Mentre aumenta la temperatura corporea, il sangue si ispessisce e si creano delle aritmie. I bambini, tra l’altro, sono più sensibili degli adulti perché hanno meno capacità di compenso”, specifica il professore. “La bambina ha perso liquidi e non è riuscita a integrarli, in più è salita la sua temperatura corporea – rimarca Mannucci – Diminuendo i liquidi essenziali del corpo umano, si può dire che la piccola è morta sostanzialmente di sete e per la febbre”. La disidratazione porta infatti “a una diminuzione della parte liquida del sangue che si concentra e non riesce più ad ossigenare i tessuti, l’iperpiressia crea invece problemi a livello cerebrale, insieme le due cose portano a morte”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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