(Adnkronos) – Poco prima di diventare regina, Camilla fu chiamata affettuosamente da familiari e amici “Lorraine”, un soprannome che è un gioco di parole con quelle francesi ‘la reine’ e che l’imminente sovrana trovò certamente divertente. Lo rivela Robert Hardman nel sua biografia su re Carlo in uscita domani ‘The Making of a King: King Charles III and the Modern Monarchy’, nella quale tuttavia menziona il disappunto del sovrano per questo nomignolo dato alla consorte. Quando la duchessa di Cornovaglia stava per diventare regina, la sua famiglia le diede il soprannome di “Lorraine”. “Lei ha sempre visto il lato divertente della cosa, anche se il principe Carlo no”, scrive nel suo libro l’esperto reale citando un amico della regina. Il passaggio da duchessa a regina, secondo Hardman, fu piuttosto difficoltoso per Camilla, che impiegò un po’ di tempo prima di abituarsi al suo nuovo status. Quando la chiamavano “Sua Maestà”, si rendeva conto soltanto all’ultimo momento che si riferivano a lei. Ma la regina ha un gran senso dell’umorismo ed è divertente stare con lei, è “una persona intrinsecamente felice” che solleva l’umore attorno a sé “e, cosa più importante, attorno al re”. Non stupisce, dunque, che alla futura regina il nomignolo di Lorraine sia piaciuto. D’altronde era già abituata a quello di “Gaga”, come i nipotini chiamano Camilla. “Ma non come la cantante. Forse, come… ‘matta’”, raccontò al Daily Mail la regina stessa. Ma, se per i piccoli principi del Galles, George, Charlotte e Louis, re Carlo è “Grampa Wales”, “per loro io sono ‘Gaga’ – ha confessato la sovrana – Niente a che vedere con la cantante, naturalmente. Ma non so se mi chiamano così perché pensano davvero che io sia un po’ matta. Tuttavia, lo trovo divertente e soprattutto dolce”. I nickname a corte non sono mai mancati: “Lilibet”, per esempio, era quello – poi diventato iconico – della piccola Elisabetta, nato perché, da bambina, la regina non sapeva pronunciare il proprio nome. Ma aveva anche il soprannome di “cabbage” (cavolo) e di “sausage” (salsiccia): sembra che così, infatti, la chiamasse spesso il marito Filippo. A proposito di Lilibet, rivela Hardman nel suo libro, sembra che prima di chiamare con questo nome la figlia, Harry chiese il permesso di farlo in suo onore alla nonna, la quale però non la prese molto bene, anche se il duca di Sussex raccontò che la regina avesse acconsentito. Secondo l’esperto reale, invece, Elisabetta II era addirittura sconvolta, tanto da commentare con i suoi assistenti: “Non possiedo i palazzi, non possiedo i dipinti, l’unica cosa che possiedo è il mio nome. E ora l’hanno preso”. —internazionale/royalfamilynewswebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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