(Adnkronos) – "Ben 1 pmi su 4 sono minacciate, perché localizzate in comuni a rischio frane e alluvioni e presentano una probabilità di fallire del 4,8% più alta di quella delle altre imprese una volta che si sia verificato l’evento avverso". E' quanto afferma Maurizio Gardini presidente di Confcooperative commentando i dati che emergono dal Focus Censis Confcooperative “Disastri e climate change conto salato per l’Italia”. Allo stesso modo queste imprese realizzerebbero un risultato economico inferiore del 4,2% e una dimensione d’impresa, in termini di addetti, anch’essa inferiore alle imprese localizzate in territori non esposti a rischi di frane e alluvioni. "L’agricoltura è il settore economico che risente di più le conseguenze dei cambiamenti climatici. L’andamento dell’economia agricola nel 2022 ha registrato un calo della produzione dell’1,5%, poco meno di 900 milioni di euro", prosegue Gardini. Buona parte del risultato negativo è da imputare alla diffusa siccità e alla carenza di precipitazioni, tanto che il 2022 è considerato l’anno più caldo di sempre. Quasi tutte le tipologie di coltivazioni hanno subito un duro contraccolpo: la produzione di legumi (-17,5%), l’olio di oliva (-14,6%), i cereali (-13,2%). In flessione anche ortaggi (-3,2%), piante industriali (-1,4%) e vino (-0,8%). Il comparto zootecnico ha subito una riduzione della produzione pari allo 0,6%. Dal punto di vista territoriale, la flessione del volume di produzione ha avuto una maggiore incidenza nel Nord Ovest (-3,5%) e nel Sud (-3,0%), mentre al Centro non si è registrata alcuna variazione. Se si guarda al valore aggiunto, la tendenza negativa appare particolarmente evidente nel nord Ovest con un -7,6%. Al Sud il valore aggiunto si riduce del 2,9%. "È di 210 miliardi di euro il conto che disastri naturali e cambiamenti climatici hanno presentato al nostro paese. Si tratta di un costo pesantissimo pari all’intero importo del Pnrr e a 10 manovre finanziarie. Di questi 210 miliardi ben 111 sono determinati dagli effetti dei cambiamenti climatici. Ecco perché la cura del territorio non è un costo, ma un investimento sul sistema paese". Il Focus Censis Confcooperative 'Disastri e climate change conto salato per l’Italia' certifica, dati alla mano, come negli ultimi 40 anni (dal 1980 al 2022) 1/3 del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue sia stato 'pagato' dall’Italia. "Venendo agli ultimi anni parliamo di 42,8 miliardi solo dal 2017 al 2022. Nel 2022 è costato quasi 1% di Pil, lo 0,9% per l’esattezza, pari a 17 miliardi circa: un importo – conclude Gardini – poco inferiore a una manovra finanziaria". —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Articoli correlati
Media OutReach Newswire Launches USA Press Release Distribution Network
(Adnkronos) – HONG KONG SAR – Media OutReach Newswire – 28 February 2024 – Media OutReach Newswire, Asia's first global newswire, has launched its own press release distribution network for the USA market. As the […]
Mariani Trasporti, quando il trasloco è una garanzia
(Adnkronos) – Che sia un piccolo appartamento o una sede di una grande azienda non fa differenza: con un servizio personalizzato e su misura, l’azienda di Lissone guidata dai fratelli Davide e Alberto Mariani è […]
Più donne in cda per meriti e competenze, ecco 3a edizione di ‘Women on Board’
(Adnkronos) – Favorire l’inserimento delle donne nei Cda non per legge o per quote rosa ma per meriti e competenze. Stop al divario di genere oltre a una maggiore inclusività nelle posizioni di leadership all’interno […]
Commenta per primo