(Adnkronos) – Dopo un 2023 archiviato con una crescita del 14,7% e 658.321 unità vendute, “siamo soddisfatti: il nostro marchio vive un momento di slancio e abbiamo grandi ambizioni. Per quest’anno tuttavia abbiamo un’approccio cauto sulle prospettive del mercato europeo. Pensiamo si mantenga piatto e anche per Dacia ci aspettiamo un andamento stabile” ma a livelli che ormai l’hanno proiettata per la prima volta nella top ten dei costruttori europei. A sottolineare le ambizioni del marchio ‘popolare’ (ormai non si puo’ più parlare di low cost) del gruppo Renault è stato Xavier Martinet, senior vice president di Dacia, responsabile di marketing e vendite. Presentando alla stampa i risultati del 2023 e le prospettive per l’anno in corso, Martinet ha posto l’accento sull’ottima accoglienza ai modelli del brand da parte dei clienti privati, un settore nel quale Dacia è al primo posto in Italia e al secondo in Europa. “Siamo – aggiunge – uno dei brand con le performance in Europa più omogenee fra i diversi paesi” con l’eccezione del Regno Unito dove “aspettiamo il lancio della nuova Spring per migliorare i risultati”. Nella gamma Dacia, spiega, il primo posto per vendite va ancora alla Sandero, con 270 mila unità vendute nel 2023 (+18%), seguita dalla Duster, che ha raccolto 201 mila contratti (+2%) con la precedente generazione. Per la commercializzazione della nuova – spiega – bisognerà attendere poche settimane ma nel frattempo “abbiamo raccolto dalla clientela più manifestazioni di interesse in un mese che sulla Jogger in 3 mesi”: dal punto di vista delle vendite, anticipa Martinet, “bisognerà aspettare il 2025 affinché la Duster esprima il suo pieno potenziale”. Quanto alla Jogger – aggiunge – è andato “molto bene” con 94.095 unità vendute (+65,6%) mentre la piccola elettrica Spring ha chiuso un 2023 “soddisfacente” con 62 mila unità pari a un aumento del 26% sull’anno precedente, “un prodotto in cui crediamo e nel quale continueremo a investire”. Uno dei punti chiave è proprio l’approccio all’elettrificazione del mercato “Sappiamo che i brand cinesi stanno arrivando in massa. Se mi si chiede se sono preoccupato la risposta e’ ‘sì’: tuttavia non credo che Dacia debba essere uno dei marchi che temono maggiormente” questa ‘invasione, aggiunge il manager. “Anzi, i cinesi ci spingeranno a dare il meglio nei prossimi anni” osserva. Aspettando ‘golose’ novità per il prossimo anno, come il maxi suv Bigster, Dacia procede nella sua trasformazione in brand sempre più incentrato sulle richieste della clientela che sul prezzo: “Sui social i clienti ci riconoscono la capacità sempre maggiore di rispondere ai loro bisogni” conclude Martinet. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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