Dall’ESA il via libera alla missione Ramses per lo studio delle strategie di difesa planetaria: incontrerà l’asteroide Apophis

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(Adnkronos) – Il programma Ramses ha ottenuto il via libera per dare inizio ai lavori preparatori della sua prossima missione di difesa planetaria, denominata “Rapid Apophis Mission for Space Safety”(Ramses). La missione ha in programma l’incontro con l’asteroide 99942 Apophis e il suo monitoraggio durante il passaggio ravvicinato alla Terra previsto per il 13 aprile 2029. Con un diametro approssimativo di 375 metri, Apophis si avvicinerà a circa 32.000 km dalla superficie terrestre e sarà visibile a occhio nudo da circa due miliardi di persone. Non vi sono al momento indicatori che possano far pensare ad un rischio di collisione con la Terra per i prossimi 100 anni. 
La missione Ramses, nell’aprile 2028, avrà il compito di osservare come la gravità terrestre influirà sulle caratteristiche fisiche di Apophis. Gli scienziati potranno così migliorare le tecniche di difesa contro eventuali asteroidi in rotta di collisione con la Terra. L’ESA attraverso l’utilizzo degli strumenti scientifici valuterà la forma, la superficie, l’orbita e la rotazione dell’asteroide sia prima che dopo il passaggio ravvicinato. I dati raccolti saranno fondamentali per sviluppare nuove teorie scientifiche sulla formazione del sistema solare e per migliorare le strategie di deviazione degli asteroidi pericolosi.
 

 Anche la NASA parteciperà all’osservazione di Apophis con la missione OSIRIS-APEX, che arriverà sull’asteroide poco dopo il sorvolo terrestre, fornendo ulteriori dati scientifici. La collaborazione internazionale dimostra l’importanza di una risposta coordinata alle minacce spaziali. 
Patrick Michel, Direttore della Ricerca del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica CNRS presso l’Osservatorio della Costa Azzurra di Nizza, commenta: “C’è ancora così tanto da imparare sugli asteroidi ma, fino ad ora, abbiamo dovuto viaggiare in profondità nel sistema solare per studiarli ed eseguire esperimenti noi stessi per interagire con la loro superficie. Per la prima volta in assoluto, la natura ce ne sta portando uno, occupandosi anche di condurre l’esperimento stesso. Tutto quello che dobbiamo fare è guardare come Apophis viene allungato e schiacciato dalle forti forze di marea che possono innescare frane e altri disordini, rivelando dei nuovi materiali nascosti sotto la superficie.” 
La collaborazione internazionale tra il DART Asteroid Impactor della NASA e l’Hera Asteroid Detective dell’ESA sta dimostrando che, in linea di principio, l’umanità può reindirizzare un asteroide se necessario. Ma per reagire a un pericolo reale, l’umanità deve essere in grado di costruire e dispiegare rapidamente una risposta. 
Richard Moissl, a capo dell’Ufficio per la Difesa Planetaria dell’ESA, spiega: “Ramses dimostrerà che l’umanità può dispiegare una missione di ricognizione per incontrare un asteroide in arrivo in pochi anni. Questo tipo di missione è uno dei fondamenti della risposta dell’umanità a un asteroide pericoloso. Per prima cosa verrebbe lanciata una missione di ricognizione per analizzare l’orbita e la struttura dell’asteroide in arrivo. I risultati verrebbero utilizzati per determinare il modo migliore per reindirizzare l’asteroide o per escludere i non impatti prima che venga sviluppata una costosa missione di deflezione.”
 
Paolo Martino, a capo dello sforzo Ramses dell’ESA, aggiunge: “Il concetto di missione Ramses riutilizza gran parte della tecnologia, delle competenze e delle comunità industriali e scientifiche sviluppate per la missione Hera. Hera ha dimostrato come l’ESA e l’industria europea possono rispettare scadenze rigorose e Ramses seguirà il suo esempio.
”  Credits ESA – Orbita di Apophis deviata dalla gravità terrestre – NEO Toolkit —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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