(Adnkronos) – All’aeroporto di Fiumicino interventi per debellare cocciniglia parassita del pino. Roma, Fiumicino ed i Castelli romani sono stati infatti recentemente invasi dalla ‘cocciniglia del pino’, nota come ‘cocciniglia tartaruga’, parassita alieno che attacca le piante di pino domestico (quello da pinoli) e nell’arco di qualche anno le porta a disseccamento. Questo nuovo, terribile, parassita non autoctono è la “cocciniglia tartaruga” che risponde al difficile nome scientifico di toumeyella parvicornis. Il parassita alieno colonizza i rametti delle chiome del pino domestico e sottrae alla pianta gli elementi nutritivi fino a portarle alla morte, è trasportato dal vento, ed estremamente invasivo. Oltre alla sottrazione della linfa la cocciniglia produce una melata nera che attacca gli aghi limitando la funzione clorofilliana. Quando la cocciniglia si sviluppa le piante assumono un aspetto caratteristico con caduta degli aghi e chioma “trasparente”. In tal caso, se non si prenderanno adatti provvedimenti molte piante potranno in poco tempo disseccarsi. Anche i pini presenti attorno all’aeroporto di Fiumicino sono stati attaccati da questo parassita ed a tal scopo la società Adr, che gestisce la struttura, ha dato incarico a ditta specializzata di effettuare la lotta al parassita. Da alcuni anni, si fa sapere, è stata messa a punto una metodologia di lotta chimica (con insetticidi di sintesi) assolutamente rispettosa per l’ambiente, l’uomo ed animali, basata sulla iniezione nel tronco, tramite sacche preconfezionate, (endoterapia) previa realizzazione di alcuni fori di limitato diametro, di prodotti insetticidi a base di “abamectrina”, principio attivo specificatamente autorizzato dal ministero della Salute per questo impiego. L’utilizzo di sacche preconfezionate offre la garanzia di evitare qualsiasi diffusione, anche accidentale, del prodotto durante le fasi di inoculo. Sono oltre 250 le piante di pino trattate in endoterapia sotto il continuo controllo di un agronomo. L’intervento si è concluso da qualche giorno, e il prodotto insetticida giungerà in chioma, a seconda delle condizioni climatiche, tra 2 – 4 settimane, eliminando sia le cocciniglie presenti nella forma di adulti quanto le nuove neanidi di seconda generazione. “L’esperienza accumulata in questi ultimi anni consente di poter affermare che, dopo li trattamento, le piante rimangono pulite, ovvero prive di parassita per almeno due anni, se non vi sono nelle vicinanze grosse fonti di nuova infestazione”, ha affermato Angelico Bonuccelli, dottore agronomo che si è occupato del trattamento. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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