(Adnkronos) – L’intelligenza artificiale (IA) è un campo dell’informatica che mira a creare sistemi capaci di svolgere compiti che richiederebbero l’intelligenza umana. Questo include attività come la risoluzione di problemi, il riconoscimento di schemi, la comprensione del linguaggio naturale e la percezione visiva. Originatasi come una branca teorica della scienza dei computer, l’IA ha compiuto passi da gigante diventando una presenza onnipresente nella vita quotidiana. Dai sistemi di raccomandazione dei servizi di streaming alle assistenti vocali negli smartphone, dall’analisi predittiva nel settore finanziario all’automazione industriale, l’IA sta ridefinendo il modo in cui interagiamo con la tecnologia e il mondo che ci circonda. La rapidità con cui l’intelligenza artificiale si sta evolvendo solleva interrogativi sia sulle sue potenzialità che sui suoi rischi. Da un lato, offre soluzioni innovative per affrontare sfide complesse in ambiti come la medicina, l’ecologia e l’educazione, promettendo di migliorare significativamente la qualità della vita umana. Dall’altro, pone questioni etiche e pratiche relative alla privacy, alla sicurezza dei dati e all’impiego nel futuro del lavoro, stimolando un dibattito globale sulla necessità di regolamentazioni e linee guida etiche che accompagnino il suo sviluppo. “L’intelligenza artificiale è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. Le applicazioni sono innumerevoli ma è fondamentale promuovere un maggiore controllo che ne tuteli l’utilizzo e le possibili implicazioni, in special modo quando si parla del fenomeno del deepfake – così Gabriele Ferrieri Presidente dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori ai microfoni di Unomattina su Rai Uno. “Per disincentivare il fenomeno delle fake news ed evitare truffe o altre situazioni dannose, è in utilizzo il cosiddetto protocollo per etichettare foto e video create con l’IA. Il C2PA (Content Provenance and Authenticity) infatti funziona come un’etichetta nascosta che certifica la provenienza di immagini, video e audio: tale azione già avallata da alcuni dei giganti del web e delle big tech permette di fatto, in caso di alterazione dell’etichetta, di verificarne l’effettività autenticità o di segnalare il contenuto come generato dall’intelligenza artificiale”. “La sfida è ardua e necessità di un’azione di natura preventiva, specialmente verso le giovani generazioni che devono essere informati di questi meccanismi potenzialmente dannosi e che potrebbero indurli a credere o agire secondo informazioni false. Un percorso di divulgazione e informazione come Associazione Nazionale Giovani Innovatori è già in atto da tempo proprio per supportare i nativi digitali nell’utilizzo corretto della IA”. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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