«La Guerra è la più grande fabbrica di Disabilità»
(Paola Severini)
Domenica 3 dicembre, si è celebrata la “Giornata Mondiale dei diritti, delle persone con Disabilità”. La giornata fu istituita, da una Convenzione ONU, nel 1992.
La disabilità è un tema molto ampio, che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo, influenzando la propria Vita Quotidiana e quella di tutta la Famiglia.
Una condizione che si può manifestare in varie forme, fisica, sensoriale o intellettiva ad esempio, e può essere anche: sia cronica, che acquisita (un termine improprio, moto utilizzato negli ultimi tempi). Purtroppo, molte persone vivono la propria disabilità in contesti di Guerra, come in Ucraina o sulla striscia di Gaza, rendendo ancora più difficile la loro condizione, non solo per la difficoltà a spostarsi per fuggire dalla guerriglia, ma anche le difficoltà a reperire i medicinali. Una Guerra non guarda in faccia nessuno, questa situazione di disagio colpisce Ucraini, Russi, Israeliani e Palestinesi con le stesse difficoltà, e spesso obbligati dal proprio Stato, ad andare al Fronte. Sono indelebili, le immagini di soldati in carrozzina con le protesi alle gambe o alle braccia.
(pianto di soldato amputato)
Una Guerra è una tragedia per chiunque, che non risparmia neanche un bambino di 10 mesi, ne donne, ne anziani. E neanche le persone con Disabilità.
Poi ci sono Storie meno drammatiche, di persone con disabilità, che affrontano il loro disagio con lo sport, la musica, l’arte, ma anche con la scrittura e lo spettacolo.
Ho raccontato spesso, le storie dei miei Amici: Massimo e Guglielmo, ciclisti paraplegici; di Andrea pittore e Giacomo musicista, entrambi privi della vista, o di Daniele con un malattia neurologica, che ha fatto del Giornalismo la sua Passione di Vita.
Ma oggi, visto che abbiamo una corrispondente in Piemonte ed uno nel Lazio, ho chiesto ad altri miei Amici, un commento sulla Giornata della Disabilità: Mattia, Atleta del “Fenera Chieri Sitting Volley” di Cuneo; e a Diego, Triatleta di Roma, ma nato in Sardegna.
MATTIA: «In realtà, io non amo questo genere di ricorrenza, perchè sembra si porti alla luce la disabilità solo in questa giornata. Invece, la disabilità è tutti i giorni ed i diritti dei disabili, dovrebbero essere importanti 365 giorni l’anno non solo un giorno solo. Nel 2023 i disabili sono ancora costretti a combattere contro discriminazioni, disoccupazione, barriere architettoniche, etc. Mi piacerebbe che, questa giornata smettesse di esistere, affinché i disabili, inizino a essere considerati persone tale e quali, ai normodotati in ogni ambito. Senza più il bisogno, di combattere per ogni nostro bisogno vitale».
«Più dura è la lotta, più grande è il trionfo»
(Alex Zanardi)
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