(Adnkronos) – “La poliposi nasale è una patologia flogistica, invalidante, cronica, spesso severa e con un grande impatto sulla qualità di vita del paziente, in quanto presenta una sintomatologia variegata: l’ostruzione nasale, in cui il paziente ha grossi problemi respiratori nasali, spesso una comorbidità asmatica e la diminuzione o la mancanza totale dell’olfatto, chiamata anosmia, che altera la qualità del sonno. L’impatto dei sintomi sulla qualità di vita del paziente è tale che, noi specialisti nel diagnosticare questa patologia, dobbiamo tenere conto di quanto impatta sulle capacità socio-relazionali del paziente”. Lo ha detto Ignazio La Mantia, direttore dell’Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda universitaria ospedaliero Policlinico – S. Marco di Catania, parlando della rinosinusite cronica con poliposi nasale (Crswnp), in occasione del 110° Congresso nazionale della Società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale – Sio, in programma a Bergamo dal 22 al 25 maggio 2024, il cui tema è “Il Futuro in ascolto”. La Mantia approfondisce il tema dell’eosinofilo come fattore centrale nelle recidive di poliposi nasale e spiega come sia un indicatore fondamentale di infiammazione: “Questa patologia dà sicuramente una problematica importante, ossia l’alterazione dell’immunologia del paziente stesso. Abbiamo, infatti, un aumento degli eosinofili, che ritroviamo nel sangue e sulla mucosa nasale. L’ipereosinofilia ha un risvolto importante nel gestire tutta la sintomatologia – spiega – È una situazione che può dare quadri molto più importanti della semplice rinosinusite cronica con poliposi nasale, come delle sindromi quali la Churg Strauss ma anche esofagite eosinofila. Ne consegue che l’eosinofilo è il mediatore più importante ed è quello che andiamo a ricercare. È il biomarker che ci indica che siamo di fronte ad un’infiammazione di tipo 2”. IL-5 è un target terapeutico importante e centrale nella rinosinusite cronica con poliposi nasale (Crswnp), in quanto in grado di estendere la sua azione oltre alla sola cellula eosinofila: “Le ultime ricerche dicono che l’interleuchina 5 ha un ruolo molto più importante che non la semplice attivazione degli eosinofili. E in questo senso è importante distinguere tra gli eosinofili infiammatori e quelli non infiammatori, ossia i residenti. L’interleuchina 5 impatta anche su altre cellule presenti sia a livello ematico che delle mucose nasali. Dalle ultime ricerche, soprattutto nel congresso che si sta sviluppando in questi giorni a Bergamo, sono emersi dei dati molto importanti su fattori addirittura genetici dell’interleuchina 5. Ne consegue, quindi, che l’interleuchina 5 svolge un ruolo centrale nella genesi di questo tipo di infiammazione (Crswnp)”, conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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