(Adnkronos) – Lascia il Ceo di Boeing, Dave Calhoun. Il suo incarico ha ora una scadenza precisa, la fine del 2024. Nella stessa comunicazione, anche la notizia che il Ceo della divisione Commercial Airplanes Stan Deal si dimette lunedì prossimo. Sono le conseguenze dell’ennesimo incidente di una lista diventata troppo lunga, che vede il colosso americano dell’aviazione al centro di problemi di sicurezza ormai da anni. Sono passati due mesi e mezzo dall’ultimo evento clamoroso, il 5 gennaio scorso, quando si è staccato un portellone su un volo dell’Alaska Airlines. E’ il segnale di una svolta non più rinviabile. Non solo per una evidente crisi di reputazione ma anche, e soprattutto, perché per salvare Boeing ora serve una discontinuità netta, di fronte alla sfiducia del mercato che vale una sentenza. Calhoun ha trascorso 10 anni nel consiglio di amministrazione, prima di assumere il ruolo di amministratore delegato nel 2020. Le sue doti più riconoscibili, le capacità operative, uno stile di comunicazione semplice e una solida esperienza di gestione delle crisi, non bastano più. C’è un intero progetto, quello del 737 Max, che ha compromesso i rapporti con i principali clienti di Boeing, principalmente le grandi compagnie americane che avrebbero di fatto chiesto la testa degli attuali vertici. Non si parla infatti solo di ricostruire la reputazione dopo gli incidenti ma di ritrovare una credibilità industriale che rischia di essere definitivamente compromessa. Pesano infatti anche le ispezioni della Faa, l’ente federale Usa dell’aviazione, che hanno evidenziato centinaia di anomalie nelle linee di produzione. La pressione dall’esterno, quella delle compagnie non più disposte a correre rischi, si è sommata a quella dall’interno, con una richiesta sempre più ferma ed esplicita di invertire la rotta con un nuovo corso manageriale. Anche perché la catena di incidenti nel tempo ha prodotto perdite ingenti, legate anche ai miliardi di dollari necessari per fronteggiare le inchieste federali. Le parole che ha scelto di usare Calhoun in una lettera ai dipendenti, “l’incidente sul volo dell’Alaska Airlines è stato un momento spartiacque per Boeing”, descrivono una presa d’atto rispetto alla frattura che si è creata con il mercato, e si legano a quelle successive, “dobbiamo rispondere con umiltà e trasparenza”, e all'”impegno totale per la sicurezza e la qualità, a ogni livello della società”. Umiltà, trasparenza, impegno per la sicurezza e per la qualità che, evidentemente, non possono più garantire gli attuai vertici che, per il ruolo che hanno, pagano per gli errori commessi. (Di Fabio Insenga) —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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