(Adnkronos) – Un medico californiano si è dichiarato colpevole per la morte da overdose di ketamina di Matthew Perry. Secondo quanto riporta la Bbc il 54enne avrebbe ammesso davanti alla Corte federale di Los Angeles di aver fornito senza adeguato monitoraggio la sostanza all’attore di Friends, morto il 28 ottobre 2023 nella sua vasca idromassaggio in California. “E’ pentito. Sta collaborando” ha detto il suo avvocato, aggiungendo che il suo cliente ha consegnato il passaporto e la sua licenza medica. Resterà libero su cauzione fino alla sentenza che è attesa per il 2 aprile del 2025. Un rapporto dell’autopsia ha rivelato che è morto a causa degli effetti acuti della ketamina. Al momento del decesso, Matthew Perry era sottoposto a trattamenti con ketamina sotto controllo medico per la depressione e l’ansia, anche se il rapporto dei medici legali ha rilevato che l’ultimo trattamento con la sostanza prescrittogli risaliva a una settimana e mezza prima della morte. All’apice della sua fama, Perry ha lottato contro la dipendenza da antidolorifici e alcol e ha frequentato più volte le cliniche di riabilitazione. Nel 2016 aveva dichiarato di non ricordare tre anni di riprese di ‘Friends’ a causa dell’alcol e delle droghe. Dopo aver tentato di curarsi, nel suo libro di memorie ha scritto di essere rimasto per lo più sobrio dal 2001, “salvo circa 60 o 70 incidenti”. Sintetizzata nel 1962 come farmaco anestetico e antidolorifico, la ketamina è utilizzata ancora oggi per indurre e mantenere l’anestesia, soprattutto in veterinaria. E’ un farmaco fondamentale, ma anche una potente droga. La doppia faccia della ketamina è bene spiegata dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri –Irccs. La forma più comune di ketamina, usata in ambito medico, è quella di un liquido chiaro, incolore e insapore, molto simile all’acqua, disponibile in fiale o flaconcini. Per essere venduta come sostanza illegale viene sottoposta a un processo di evaporazione in modo da ottenere una polvere bianca che può essere sniffata o assunta in compresse o capsule, oppure sciolta in un liquido e iniettata. Come droga la ketamina è in grado di provocare euforia, una forte sensazione di distacco dal corpo e una percezione alterata della realtà. La persona sotto effetto di ketamina entra in uno stato di dormiveglia: può rispondere a dei comandi ma non sente dolore. Tra gli effetti più preoccupanti derivati dall’uso prolungato della ketamina c’è il pericolo di sviluppare dipendenza e assuefazione. La dipendenza è determinata sia dalle proprietà psichedelico/dissociative che dagli effetti neurobiologici che ha in comune con la cocaina, gli oppiacei, l’alcol e la cannabis. Chi consuma questa sostanza d’abuso assiduamente corre il pericolo di subire seri danni alla vescica, fino a dover ricorrere, in alcuni casi, a un intervento per l’asportazione dell’intero organo. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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