(Adnkronos) – ”Questo osservatorio per noi è importante per diversi motivi, innanzitutto è importante per comprendere ancora più a fondo quali sono le scelte dei nostri consumatori nella moda, ma soprattutto per capire perché fanno determinate scelte”. Così Donatella Doppio, managing director di McArthurGlen Italia, in occasione della presentazione a Milano del primo Osservatorio Moda e Generazioni “Fashion & Identity – Vestirsi senza infrastrutture”, un’indagine esclusiva realizzata in collaborazione con Bva Doxa. La consapevolezza che deriva dai risultati dell’osservatorio è utile a “indirizzare la strategia di investimento – spiega Doppio – la nostra strategia di marketing e, inoltre, può farci stare più vicino e capire ancora meglio le persone con cui veniamo a contatto e che sono oggetto di questa indagine”. L’indagine intende essere solo il primo passo di McArthurGlen in un percorso di realizzazione di Osservatori e studi su base regolare con l’obiettivo di offrire uno sguardo sempre più lucido, attento e consapevole sulle dinamiche sociali e di consumo dei suoi pubblici di riferimento. “Fino ad oggi, e quest’anno in particolare, i risultati sono stati molto positivi per il nostro Gruppo, comprovando quindi le ottime scelte fatte. I nostri quattro centri in Italia sono cresciuti lo scorso anno del 5%. Ma McArthurGlen non vive di solo business – tiene a precisare la managing director di McArthurGlen Italia – Sono infatti diverse le iniziative sociali che intraprendiamo per rendere concreto il commitment che abbiamo nei confronti delle comunità locali dove operiamo. Penso ad esempio al tour rosa per la salute delle donne, oppure il volontariato che è stato appena effettuato da 60 nostri dipendenti al fianco di Medici senza Frontiere. Si tratta di attività che facciamo in congiunzione non solo con i nostri dipendenti ma anche con i nostri clienti, che sono appunto le persone oggetto di questa indagine che ci permette di definire anche le possibili iniziative di impatto sociale che abbiamo nei nostri centri”. “Un punto fondamentale emerso dall’indagine è l’importanza delle varie generazioni – conclude Doppio – basti pensare che il ‘peso’ della generazione Z passerà dall’attuale 19% al 30% nel 2030, e soprattutto, l’importanza dei canali social, fronte sul quale c’è un continuo e forte investimento da parte nostra”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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