(Adnkronos) – “Il mio film è la risposta a quelli che in Spagna vengono definiti discorsi d’odio ma che ci sono anche nel resto del mondo”. Così Pedro Almodovar in occasione della presentazione del suo film ‘The Room Next Door’ in concorso alla Mostra del cinema di Venezia 2024. Al centro del suo discorso, il dramma dell’immigrazione: “Tutti abbiamo, non solo in Europa, grandi problemi con l’emigrazione e anche se nel film parliamo di un caso personale vorrei mandare un messaggio. Vedere bambini innocenti e disperati lottare per raggiungere i nostri confini, mentre i governi inviano navi per respingerli, è un atto di puro delirio. È stupido e ingiusto. Quello che propongo è l’esatto contrario”. Ma il regista spagnolo non si limita a denunciare l’egoismo dilagante, e allarga lo sguardo anche alla salute del pianeta, tema affrontato anche nel film: “Viviamo in un mondo complesso pieno di pericoli, anche la questione del cambiamento climatico non è un scherzo. Dobbiamo fare molta attenzione. Il film parla di una donna che è agonizzante in un mondo anch’esso agonizzante”. Di fronte a questa situazione drammatica, Almodovar indica la strada della resistenza attiva: “Ognuno deve manifestarsi, deve avere il coraggio di dire basta al negazionismo e deve farlo in tutti gli ambiti in cui si muove”. “Dobbiamo dire basta perché siamo in pericolo: il pianeta è in pericolo e possiamo entrare in un pericolo molto più grande”, sottolinea il regista tra gli applausi della sala e delle attrici Tilda Swinton e Julianne Moore, protagoniste del film. Quanto al futuro, aggiunge il regista “cerco di essere ottimista. Come ha detto una delle migliori romanziere Almudena Grandes la felicità è il miglior modo per resistere. Ed io non posso che essere d’accordo”. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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