La questione Puglia, la questione su chi è più morale o meno, sta tenendo banco in questi ultimi giorni, con uno scontro frontale tra chi, fino a pochi giorni fa, sembrava essere forte e unito nel cosiddetto campo largo, ovvero Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle.
Su queste ultime vicende è intervenuta anche Virginia Raggi, ex Sindaca di Roma e donna di punta del Movimento; ha ricordato, nella sua disamina della problematica, che “Antonella Laricchia è stata per due legislature sul territorio.
Forse all’epoca si doveva darle ascolto.
C’erano meccanismi che, pur non avendo rilevanza penale, erano comunque a noi estranei.
Io non sarei entrata nella Giunta Regionale”.
Sono queste le parole, forti e dure, dell’ex Sindaca che, in qualità anche di garante del Movimento, è intervenuta a “Giù la maschera” su Radio 1 Rai, il programma condotto da Marcello Foa e dedicato al tema “Tra Puglia e Piemonte: torna la questione morale?”.
La Raggi è stata molto critica su questa situazione: “Premetto che la presunzione di innocenza vale”, ha esordito, “rimaniamo garantisti ma allo stesso tempo prendiamo le distanze. La decisione del Presidente Giuseppe Conte è stata l’unica possibile”. Per l’ex Sindaca tutto questo è molto importante, rilevando che lei è dell’idea che l’errore sia sempre dei singoli.
“Però alcuni errori e alcune logiche sono connaturati ad alcuni meccanismi di partito e per questo sono tollerati. Ora non mi permetto di dire cosa dovrebbe fare Elly Schlein. Però l’operazione per togliere i capibastone non è stata ancora completata. Se alcune responsabilità vengono tollerate c’è una sorta di assuefazione a queste logiche”.
Per la Raggi la politica “è una cosa molto bella quando ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni del proprio territorio, parla di problemi reali e offre prospettive concrete. Diventa meno bella quando inizia a parlare di poltrone. Da sindaco, per esempio, è stato molto bello aprire un asilo nido o una scuola”.
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