(Adnkronos) – “C’è un paradigma generale dell’invecchiamento, menzionato oggi ripetutamente, che è quello dell’inflammaging. Ci sono molti studi, a cui anche noi abbiamo collaborato, che dicono che il nostro sistema immunitario funziona per acceleratori e freni e il tono infiammatorio è dettato dall’equilibrio tra essi. Ci sono dati che mostrano che, controllando tutto quello che si può controllare, se noi mettiamo a confronto il tono infiammatorio di soggetti anziani che hanno una vita sociale con quello di altri anziani che non hanno una vita sociale, c’è una differenza profonda. Questo ci ricorda che i nostri due sistemi più complicati, nervoso centrale e immunitario, dialogano”. Lo afferma Alberto Mantovani, professore emerito della Humanitas university e direttore scientifico Irccs Istituto clinico Humanitas, intervenendo al V Congresso internazionale “Healthy lifespan – positive nutrition, anti inflammation diet, physical activity and sport”, organizzato dalla Fondazione Paolo Sorbini a Palazzo Mezzanotte a Milano e promosso – ieri e oggi – da Enervit e Technogym. Esperti di fama internazionale si stanno confrontando sui principali aspetti legati al miglioramento della qualità della vita e alla promozione di una longevità sana. “La comunità scientifica è molto preoccupata per quello che sta succedendo con le sigarette elettroniche: secondo il British Medical Journal c’è un milione di persone in più che usano le sigarette elettroniche e che prima non fumavano. La nicotina è la sostanza che più rapidamente crea dipendenza e c’è preoccupazione per i sapori delle sigarette elettroniche che attirano i ragazzi o addirittura i bambini” spiega il professore, per il quale la “quantità accettabile” di sigarette di “qualsiasi tipo è zero, zero fumo, anche se di sigaretta elettronica. Al contrario, frutta e verdura sono un tesoro di composti straordinari e anche l’esercizio fisico è fondamentale, almeno 30 minuti al giorno”. A preoccupare l’esperto è anche il sovrappeso, soprattutto nei più piccoli: “Siamo il secondo peggior Paese in Europa per numero di bambini in sovrappeso oppure obesi, tempo fa non era così. I dati sull’esercizio fisico sono esattamente sulla stessa linea, quindi c’è una grande preoccupazione per quello che succederà alle nuove generazioni, con il prezzo che pagheranno come individui e il prezzo che pagheremo come società, perché questa situazione ha a che vedere con la sostenibilità di un bene straordinario che abbiamo, ovvero il Servizio sanitario nazionale”. Il sovrappeso “è un cancerogeno riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità – avverte Mantovani – che cambia la risposta ad alcune terapie, per esempio quelle immunologiche. Mi piacerebbe che ci fosse una percezione condivisa della situazione e che venissero messe in atto pratiche e politiche per salvare il futuro di questo Paese”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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