SAN SPERATE ( SU ) – Venerdì 13 settembre, alle ore 18, presso il Museo del Crudo di San Sperate, si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica “Pablo Volta: Uno sguardo à la volta”, ideata dall’animatrice culturale Alessandra Piras e curata dalla critica d’arte Alessandra Menesini. L’evento è parte della manifestazione Tottus Impari Solidarietà Impegno e Speranza, organizzata dall’Amministrazione Comunale e dalla Pro Loco, e prevede due giornate di incontri, libri e musica per unire la comunità in ricordo della giovane Francesca Deidda.
La mostra, che celebra i 70 anni dal primo viaggio di Pablo Volta in Sardegna, mette in luce il suo rapporto profondo con l’isola, iniziato nel 1954, quando si innamorò della cultura e delle tradizioni locali. Volta, che allora viveva tra Parigi e Roma, rimase affascinato dalla Sardegna, che definì come una terra “immersa nella dimensione mitica dell’Odissea”. Questo legame lo portò a tornare più volte per realizzare reportage pubblicati in importanti riviste europee, documentando le realtà sociali e culturali dell’isola.
Negli anni ’80, Volta decise di stabilirsi definitivamente a San Sperate, grazie anche all’amicizia con lo scultore Pinuccio Sciola, acquistando una casa campidanese dove visse circondato dall’affetto della comunità fino alla fine dei suoi giorni.
L’esposizione comprende circa 40 opere e documenti rari provenienti da archivi privati, offrendo una visione completa del lavoro di Volta, dal mondo del cinema e degli intellettuali fino alla scena artistica sarda. Particolare attenzione viene riservata alle tradizioni religiose e folkloriche delle feste campidanesi, che affascinarono il fotografo negli ultimi anni della sua vita.
In occasione della mostra, il 22 settembre, alle ore 19, sarà proiettato presso il Museo del Crudo il documentario “Ritratto di Pablo Volta” del regista Giovanni Columbu, un omaggio cinematografico al grande fotografo.
La mostra sarà visitabile fino al 22 settembre, dalle 18:00 alle 20:30, ed è realizzata con il patrocinio dell’Associazione Culturale Tina Modotti e in collaborazione con la Fondazione per l’Arte Bartoli Felter, che ha già ospitato l’esposizione nello scorso mese di aprile a Cagliari.
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