(Adnkronos) – "Con questo Governo abbiamo dato e ridato centralità alla digitalizzazione della sanità. Ci sono risultati concreti alla mano e stiamo dimostrando che è proprio questo ambito a guidare la crescita digitale della nazione". Sono temi "cruciali che riguardano proprio le prospettive di sviluppo dell'assistenza, anche in relazione alla progressiva digitalizzazione, all'utilizzo dell'intelligenza artificiale in campo sanitario, argomento a me caro da sempre". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, questa mattina introducendo i lavori al convegno 'Tecnologie e competenze nell'era digitale dell'Ia. L'evoluzione della Salute', organizzato al ministero della Salute dalla Federazione delle Società medico-scientifiche italiane (Fism). "Sono convinto – ha aggiunto il ministro – che l'innovazione e lo sviluppo digitale sono una chiave di volta importante per tante opportunità che offrono nel campo della ricerca, della prevenzione, a supporto della diagnostica, delle capacità di cura e di sviluppo dei servizi, ma anche in campo predittivo, per una migliore programmazione sanitaria, per un'elaborazione di specifici piani e anche per la crescita dell'assistenza artificiale. Di fronte a noi c'è la prospettiva di un cambiamento profondo che ha davvero bisogno del contributo di tutti. In Europa siamo visti come un punto di riferimento per la digitalizzazione della sanità che, ripeto, anche oggi, rappresenta una lotta alle tante e troppe ancora diseguaglianze inaccettabili che ci sono nell'offerta sanitaria della nostra nazione. Sono certo che la digitalizzazione può dare un contributo decisivo per far sì che veramente l'articolo 32 sia meglio rispettato". "La digitalizzazione della sanità, sono certo – ha sottolineato Schillaci – ci aiuterà a raggiungere una maggiore equità delle cure, a eliminare tanti ostacoli che non sono solo geografici, ma anche di tipo sociale, economico, culturale". In questo "abbiamo bisogno di tutti soggetti che giocano un ruolo nell'assistenza, a cominciare proprio dalle società scientifiche, ma anche dai medici, dalle strutture sanitarie che ogni giorno non solo forniscono cure ai pazienti, ma contribuiscono ad accrescere la loro alfabetizzazione sanitaria, che oggi non può prescindere da una conoscenza anche del digitale". "A livello europeo, siamo all'avanguardia sia per la messa a punto del Fascicolo sanitario su tutto il territorio nazionale che per altri obiettivi. La priorità è potenziare il Servizio sanitario nazionale e costituire una sanità più giusta e più equa per tutti. Questa grande trasformazione è già iniziata, ci stiamo lavorando con gli interventi del Pnrr. Molti traguardi sono già stati raggiunti" ha proseguito Schillaci. "Abbiamo condotto un grande programma di adeguamento tecnologico che ha toccato più di mille strutture fra ospedali e servizi territoriali – ha spiegato il ministro – Sulla digitalizzazione è stato approvato un piano di formazione rivolto ai professionisti della sanità che, nell'arco dei prossimi 2 anni, coinvolgerà 666mila operatori. Uno dei tanti strumenti, oggi forse il principale, che dà una chiave di lettura di questo cambiamento epocale è il Fascicolo sanitario elettronico. Lo stiamo potenziando: ci consentirà di garantire al cittadino continuità assistenziale ovunque si trovi". "Il Fascicolo sanitario nazionale – ha precisato Schillaci – sarà capace di raccogliere tutti i dati di una persona, sarà dotato di una funzionalità complessa. E già adesso sono disponibili molte più funzionalità di quante ve ne fossero sino a 2 anni fa. Nella gran parte delle regioni sono già attivi i servizi di base per la scelta e la revoca del medico di famiglia, per richiedere e rinnovare le esenzioni, per le prenotazioni sanitarie, per pagare ticket e prestazioni sanitarie. Ma lo sviluppo è solo all'inizio. Per decollare, a questa infrastruttura serve il pieno coinvolgimento di tutti. Per questo è già partita la campagna di comunicazione rivolta sia agli operatori sanitari che devono alimentare il Fascicolo sanitario elettronico, sostenerne un uso diffuso, sia ai cittadini che devono prendere dimestichezza con questo nuovo strumento". E ancora: "Stiamo investendo con grande determinazione sulla telemedicina che favorirà una presa in carico integrata, ci aiuterà veramente ad avvicinare la sanità ai pazienti. Ancora meglio, io spero e vorrei che veramente la telemedicina ci aiuterà a fare entrare l'assistenza nelle case degli italiani. Si tratta di uno strumento fondamentale per l'assistenza domiciliare, la stiamo sviluppando con grande decisione e con il contributo imprescindibile di Agenas. Quest'anno la quota degli ultra 65 anni che usufruiscono dell'assistenza domiciliare ha già superato l'8% rispetto all'obiettivo del 10% del 2026. Eravamo partiti in ritardo, abbiamo recuperato rapidamente". "L'utilizzo dell'innovazione – ha concluso il ministro – sarà fondamentale per garantire la sostenibilità futura del Servizio sanitario nazionale" che è "universalistico e per questo" necessita "del contributo di tutti. Come ho detto quando abbiamo varato la legge sulle liste d'attesa, è un gioco di squadra – il Governo, le Regioni, gli operatori sanitari, i cittadini – Ognuno deve essere responsabilizzato, se vogliamo, come voglio io fortemente, che il nostro Servizio sanitario nazionale pubblico rimanga, come è stato per anni, un punto di riferimento non solo per i cittadini, ma anche per altre nazioni". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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