(Adnkronos) – I dati continuano a rivelare che le startup fondate da donne faticano a raccogliere fondi di venture capital in Europa e negli Stati Uniti. Ma ci sono anche segnali incoraggianti: PitchBook, fornitore di dati su venture capital, private equity e fusioni e acquisizioni, evidenzia che le startup ‘in rosa’ stanno guadagnando terreno in termini di volume di operazioni. Tanti gli attori in campo per trasformare questo gap in opportunità e tutti concordi che, per riuscirci, bisogna iniziare a lavorare sui più giovani partendo dalle scuole secondarie per sostenere la fiducia delle giovani studentesse nelle proprie capacità imprenditoriali e soprattutto in materie Stem. Tanti gli esempi illuminati in Italia: dalla prima edizione dello Stem Women Congress portato in Italia nel 2024 da Women at Business ai numerosi eventi di Codemotion che rende, a partire dalla sua fondatrice, la sua community di developer sempre più rosa. “Lo Stem Women Congress ha dimostrato come ogni azienda abbia oggi bisogno di talenti femminili nelle materie stem”, commentano Laura Basili e Ilaria Cecchini, fondatrici di Women at Business. “Due i temi: la mancanza di role model nelle materie scientifiche per sostenere una spinta e un’identificazione necessarie e, dall’altro, invece, la possibilità di dedicare tempo alla propria formazione per chi, non più giovanissima, ha intrapreso carriere diverse ma è ancora assolutamente in tempo per trovare spazio in ruoli Stem”. “La nostra app Women Plus, il cui main sponsor è Tim, è piena di corsi totalmente gratuiti per certificarsi nelle nuove professioni accessibili a tutti a portata di telefonino: un modo intelligente per dedicare qualche ora di tempo in queste vacanze e arrivare all’autunno con qualche strumento professionale in più”, aggiunge. Sottolinea Chiara Russo di Codemotion: “La mia esperienza di imprenditrice nel mondo della tecnologia mi ha insegnato che la diversità di genere è una risorsa fondamentale per l’innovazione e la crescita sostenibile. Tuttavia, la presenza delle donne nel settore Ict e imprenditoriale è ancora limitata, con un ostacolo significativo per il progresso”. “Come co-fondatrice di Codemotion, ho vissuto in prima persona – racconta – le sfide che le imprenditrici affrontano e credo che perseguire i propri sogni con tenacia e determinazione sia fondamentale, ma conciliare i diversi aspetti della vita non sia sempre facile. Per superare questo divario, è cruciale iniziare dalle nuove generazioni e noi lavoriamo sulla sensibilizzazione e sull’educazione fin dalle scuole, per abbattere stereotipi e incoraggiare ragazze e giovani donne ad intraprendere senza paura carriere tecnologiche e imprenditoriali”. Serve però un cambiamento culturale profondo che sostenga le donne nell’intero loro percorso professionale. “Ancora oggi, sono infinite le sfide che le donne si trovano ad affrontare nel conciliare carriera e maternità, vista come ostacolo al successo professionale. Ed è proprio per questo che ho, insieme a Silvia Icardi, scritto ‘Le Parole delle Madri’, un libro-inchiesta diventato una piéce teatrale per portare queste voci al mondo delle aziende come strumento di riflessione e cambiamento culturale. La diversity & inclusion partono da qui: abbattendo stereotipi per promuovere un ambiente lavorativo che valorizzi veramente le competenze uniche che anche la maternità – e la paternità – possono portare, senza dovere più scegliere tra essere madri e la carriera”, conclude l’imprenditrice sociale Roberta Colombo Gualandri. —lavoro/start-upwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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