(Adnkronos) – “La sugar tax determinerebbe un incremento della fiscalità per litro di bevanda del 28%. Questo significa che molto difficilmente l’impresa potrebbe farsi carico della tassa e molto probabilmente sarebbe costretta a rifletterla sui prezzi. Questo porterebbe a una riduzione stimata di un 16% in meno di acquisti di volumi, che però significa anche minore acquisti di materie prime. Speriamo che il Governo, dopo averla posticipata per due volte e provato a introdurla con aliquota ridotta, capisca che non serve e che anche gli obiettivi di finanza pubblica che si pone non sarebbero raggiunti. Si verificherebbe però un danno molto pesante alle imprese del settore che per il 64% sono piccole e medie, quindi anche più esposte a rischi di questo tipo”. Lo ha detto ad Adnkronos Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, intervistato oggi a Milano a margine dell’assemblea pubblica ‘Convivialità Made in Italy: le bevande analcoliche tra svago e consapevolezza’. Un’occasione di confronto sul momento vissuto dal comparto in Italia che è stato anche l’occasione per presentare la ricerca effettuata da Euromedia Research per Assobibe ‘Bevande analcoliche come Comfort Food: il valore, il significato e le emozioni’. La ricerca condotta su un campione di 4000 persone dai 18 anni in su, “dimostra gli aspetti positivi dei prodotti che Assobibe rappresenta e che si ricollegano a una dimensione di piacere individuale e collettivo – sottolinea il presidente – Sono tanti i momenti in cui si ha voglia di prendere un momento di piacere per sé senza sensi di colpa, anche perché abbiamo tutta una serie di prodotti senza zucchero o a ridotto contenuto di zucchero. Un vero e proprio piacere che riesce a integrarsi nelle diverse diete. È importante che le aziende continuino a diversificare sempre di più le proposte, a innovare i prodotti e a continuare a rafforzare quel made in Italy che si ritrova anche nelle bevande”. Proprio in merito agli zuccheri contenuti nelle bevande analcoliche, il presidente di Assobibe ci tiene a specificare: “Siamo consapevoli che c’è un tema legato all’obesità, ma siamo anche consapevoli che non ne siamo la causa perché i consumi e le calorie apportate dalle bevande analcoliche in Italia, dati del Ministero della Salute, sono circa l’1% – analizza – Crediamo sia comunque fondamentale proporre delle soluzioni per risolvere il problema perché alcuni nostri prodotti portano dello zucchero. Da questo punto di vista abbiamo lavorato sulle ricette, sulle riformulazioni, sui nuovi formati per raggiungere una riduzione dello zucchero. Il risultato del 41% in meno è un importante dato che ci consente di ribadire quanto la tassa sullo zucchero sia totalmente inutile. E lo facciamo dimostrando che come imprese riteniamo di aver già fatto la nostra parte”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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