(Adnkronos) – Nel dibattito sul futuro dei combustibili fossili che lacera la Cop28 “le case automobilistiche non chiedono affatto di fare marcia indietro: Luca de Meo , nella veste di numero uno di Acea, ha ricordato come al momento sia più difficile tornare indietro che andare avanti sull’elettrificazione, sulla quale abbiamo già messo anni di ricerca e sviluppo e miliardi di euro di investimenti”. Lo sottolinea all’Adnkronos Marco Toro, presidente e ad di Nissan Italia, a margine di un evento Unrae a Roma sul futuro della mobilità. “Come costruttori e istituzioni dobbiamo fare uno sforzo comune per guidare una transizione che va accompagnata con incentivi: oggi ci sono fondi non stanziati, è evidente che vanno fatte modifiche”. “Ad esempio – ricorda – mercati come la Spagna non hanno un limite di 35 mila euro per incentivare i modelli elettrici: è un tetto che va alzato. Come Nissan noi comunque ci mettiamo 3500 euro che si sommano agli incentivi pubblici”. Toro ricorda “gli investimenti di Nissan per andare al 2050 verso la carbon neutrality. E’ un percorso che dobbiamo guidare anche se – spiega – come emerso oggi dal convegno Unrae l’Italia va in controtendenza sull’elettrico rispetto alle principali economie, ed è un po’ più al palo”. Forte del suo ruolo di avanguardia (“nel 2010 la nostra Leaf è stata la prima elettrica a vincere il premio Car of the Year” ricorda) Nissan – spiega Toro – come casa globale “deve fare scelte globali: per questo, indipendentemente dalla posizione di questo o quel governo, abbiamo annunciato che in Europa al 2030 venderemo solo auto 100% elettriche. E’ una strategia industriale già definita che passa per una transizione che sia sostenibile anche dal punto di vista economico, senza sussidi governativi”. L’ad di Nissan Italia evidenzia come oggi il fattore costi sia cruciale nelle scelte dei consumatori, ma anche come il brand sia impegnato a superarlo: “Oggi le auto elettriche sono care e non hanno abbastanza punti di ricarica. Noi lavoriamo per far sì che nel 2030 una vettura elettrica costi al consumatore esattamente come una a motore a combustione. E questo non si raggiunge solo con un volume di produzione maggiore ma sviluppando tecnologie come le batterie allo stato solido che costano fino al 70% il meno rispetto alle attuali: lanceremo un impianto di produzione pilota nel 2024 e assieme ai miglioramenti nel ciclo produttivo fra qualche anno i costi di acquisto di una vettura elettrica e una auto a combustione si equivarranno. A quel punto l’elettrico potrà contare su costi assai inferiori fra manutenzione e carburante” ovvero le ricariche. “Per il 2030 credo che possiamo essere fiduciosi”: nel frattempo, conclude, “Nissan punta sull’e-Power che non ha bisogno di infrastrutture di ricarica, è un elettrico senza spina che fa fare più di 1000 km con un pieno”. —sostenibilita/mobilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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