(Adnkronos) – “Salutiamo con gratitudine e soddisfazione la saggia decisione del Governo Meloni di escludere la norma relativa alle ‘Disposizioni urgenti per promuovere l’erogazione dei servizi in farmacia’ dal decreto legge 7 giugno ‘anti-liste d’attesa’. La norma, che apre la possibilità alle farmacie di effettuare prestazioni di laboratorio di analisi non più limitate al solo test di autocontrollo sinora consentito, potrebbe trasformerebbe le farmacie non solo in laboratori d’analisi ma in erogatori di servizi sanitari, nonostante il farmacista non possieda gli strumenti conoscitivi e strumentali per trasformare il semplice reperto derivante dal prelievo di sangue o genetico in un referto corredato da unità di misura, intervalli di riferimento e limiti decisionali”. Così l’Uap, l’Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata, in una nota torna a ribadire con fermezza i paletti rispetto all’allargamento della ‘farmacia dei servizi’. L’Uap annuncia a metà settembre “una importante manifestazione”. “Gli elementi, indispensabili per la valutazione clinica, spettano assieme alla garanzia e al controllo della qualità analitica in via esclusiva ai professionisti della medicina di laboratorio e quindi ai laboratori pubblici e privati e ai centri polispecialistici, che contano oltre 95.000 strutture sul territorio nazionale, coì come per tutti gli altri test di diagnosi”, ribadisce Uap, guidata da Mariastella Giorlandino. “Noi ci opporremo fermamente nella sede parlamentare ad ogni disegno normativo potenzialmente in grado di far nascere assurde confusioni per pazienti e per i clinici rispetto agli esiti delle analisi cliniche che sole possono essere svolte dai competenti laboratori d’analisi cliniche e diagnostica. Le farmacie – rimarca Uap – non possiedono le competenze per erogare prestazioni che i laboratori di analisi e i centri polispecialistici sinora effettuano dopo aver seguito i previsti e certificati programmi di formazione specifica, a valle di complesse procedure di autorizzazione e accreditamento regionale, dopo aver rispettato gli oltre 420 requisiti necessari per iniziare l’attività a tutela della salute dei cittadini, adeguato i propri locali ai migliori standard igienico – sanitari oltre che tecnologici e logistici, con importanti investimenti economici e di risorse umane”. “Confidiamo sempre nell’alta autorità e di presidio della Costituzione svolta magistralmente e quotidianamente con cura sapiente e visione imparziale da parte della Presidenza della Repubblica per la tutela delle leggi – ricorda Uap – Siamo certi che le leggi all’esame di questo Parlamento non saranno in grado di violare l’articolo 32 della nostra Costituzione, alta garanzia costituzionale a tutela della salute pubblica e privata; in questa prospettiva, noi siamo per il mantenimento della normativa vigente (il D.Lgs. numero 153 del 2009), in base al quale l’esecuzione di esami di laboratorio nelle farmacia resta limitata a ‘prestazioni analitiche di prima istanza rientranti nell’ambito dell’autocontrollo’ vale a dire i test gestibili direttamente dai pazienti o dal farmacista mediante il prelievo di sangue capillare e per tutto il resto, ai fini autorizzativi per qualsiasi diagnosi al mantenimento del D.Lgs. numero 502 del 1992 attualmente vigente”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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