τροφήν, la prima Medicina: ‘Allergia al nichel parte II –

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(Adnkronos) – Tante le domande a cui l’immunologo Mauro Minelli fornisce delle risposte nella seconda delle due puntate di ‘τροφήν, la prima Medicina’, dedicate alle diverse problematiche incluse nel quadro complesso dell’allergia al nichel.  1) L
eggiamo spesso sulle confezioni di prodotti dermatologici o cosmetici “nickel free” privi di nichel. Perche’? Cosa puo’ provocare il contatto cutaneo con il nichel? “L’allergia al nichel si manifesta inizialmente sotto forma di dermatite da contatto, caratterizzata da lesioni eritematose, vescicolari, intensamente pruriginose e ad evoluzione cronica, circoscritte alle sedi cutanee interessate dal contatto diretto con oggetti metallici nichelati”, risponde Minelli.  2) Se il contatto diretto della pelle con oggetti metallici contenenti nichel produce una dermatite, l’ingestione di nichel, può scatenare una risposta immunitaria? Se si, parliamo di intolleranza o di allergia al nichel? “Pur il contatto cutaneo con il nichel in soggetti sensibili scatena una risposta immunitaria. Nel senso che la dermatite allergica da contatto (Dac) è pure essa una risposta anomala del sistema immunitario. Poi, almeno il 20% dei pazienti con allergia ritardata al nichel sviluppa anche una sindrome sistemica (Snas- Systemic Nickel Allergy Syndrome). Quindi sindrome allergenica – e non intolleranza – caratterizzata da sintomi generalizzati a carico di organi e apparati differenti tra i quali soprattutto l’apparato gastrointestinale, la cute e le mucose. 3) C’è correlazione tra allergia da contatto ed allergia da ingestione di nichel? L’una comporta l’altra necessariamente? “No! Non c’è questa interdipendenza obbligatoria! La coesistenza delle manifestazioni cutanee e di quelle sistemiche non può considerarsi scontata, anche perché non sovrapponibili risultano essere i meccanismi generatori delle due forme patologiche riconducibili al nichel”.  4) Quante sono attualmente in Italia le persone che hanno una allergia sistemica al nichel? “Per la Snas, in quanto patologia piuttosto ‘giovane’ e, sotto certi aspetti, ancora controversa perché non da tutti riconosciuta, non ci sono ancora stime ufficiali e definite, tali da rendere con chiarezza l’entità della sua diffusione. Quello che con certezza si può dire è che, nella popolazione generale, la prevalenza della DAc si aggira intorno al 10-15%, con punte fino al 28% nella popolazione femminile (contro l’1-5% rilevabile nella popolazione maschile), mentre è sensibilmente più elevata (fino al 38%) nei soggetti esposti professionalmente al contatto col metallo (lavoratori delle industrie metallurgiche, estetisti, parrucchieri. Il fenomeno è diffuso anche tra i bambini e gli adolescenti, soprattutto nel genere femminile dove raggiunge il 12,6% nella fascia compresa tra 1 e 17 anni, e il 21,36% tra i 18 ed i 33 anni. I piercing cutanei, soprattutto quando multipli, costituiscono un fattore di rischio per la sensibilizzazione al nichel, mentre l’utilizzo di apparecchi ortodontici (con conseguente contatto mucosale prolungato del metallo) sembra paradossalmente rappresentare una sorta fattore protettivo nella popolazione giovanile (quasi come una specie di vaccinazione) 5) Quale sintomatologia è associata a questa condizione? “La Snas è caratterizzata da sintomi generalizzati a carico di organi e apparati differenti: apparato gastrointestinale (meteorismo, addominalgie, turbe dell’alvo); cute (orticaria, prurito, dermatiti diffuse); mucose (afte orali), ma anche vasculiti; Sono pure segnalati disturbi dell’ambito neurologico (tra i quali soprattutto la cefalea), o disturbi respiratori (rinite, asma). Questi disturbi possono presentarsi isolatamente o in associazione variabile tra loro e sono imputabili ad un processo infiammatorio progressivo evocato dal nichel assunto tramite gli alimenti o, più raramente, da quello presente in elementi protesici (ortopedici, odontoiatrici) o presidi cardiochirurgici (stent) stabilmente impiantati. Inoltre, nei pazienti con prevalente estrinsecazione gastroenterologica della Snas è frequente il concomitante riscontro di intolleranza al lattosio come da secondario deficit di lattasi, per molti versi sovrapponibile a quello che si può evidenziare in talune malattie infiammatorie croniche dell’intestino”. 6) È vero che il nichel e’ contenuto anche nel tabacco?
I fumatori allergici devono prestare attenzione? “Il fumo costituisce certamente fonte di nichel e, dunque, motivo di esposizione del paziente all’agente allergizzante. Quello che si sa è che la combustione delle foglie di tabacco genera nichel-carbonile che, dai soggetti fumatori ma anche da quelli involontariamente esposti al fumo di sigaro o sigaretta fumati da altri, viene evidentemente inalato. Si tratta di dati già da tempo riportati in letteratura, dati dai quali si evince, tra l’altro, che il contenuto di nichel è indipendente dal tipo di tabacco (light o meno che sia). Quindi il fumatore allergico è avvisato”, conclude Minelli.

—altrowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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