Agrivoltaico e Comunità Energetiche: una sinergia di successo

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(Adnkronos) –  Grazie al PNRR sono stati stanziati 1,7 miliardi di euro per il fotovoltaico e 2,2 per le Comunità Energetiche.Grigolon (GIFT Solutions): «È giusto non perdere nessuna opportunità, anche se in alcuni casi l’investimento è sostenibile anche senza contributi». Morello Ritter (Ambico Group): «Investire insieme all’imprenditore agricolo e dividere i costi a metà è la nostra formula vincente». Padova 05.07.2024 Le comunità energetiche vengono solitamente associate all’energia rinnovabile prodotta da impianti fotovoltaici installati sui tetti degli edifici. Tuttavia, una fonte altrettanto promettente potrebbe essere rappresentata dai sistemi agrivoltaici, capaci di combinare la produzione di energia solare con l’agricoltura, permettendo un doppio utilizzo del terreno e offrendo nuove opportunità sia per la produzione di energia che per l’agricoltura sostenibile. 
Canali di incentivazione per l’Energia Rinnovabile
 Partiamo col dire che, attualmente, esistono due principali canali di incentivazione per chi desidera produrre energia rinnovabile da fotovoltaico: le Comunità Energetiche e l’Agrivoltaico. Per quanto riguarda le prime, possono essere fondate ex novo o tramite l’adesione a una Comunità Energetica già esistente. Le Comunità Energetiche consentono ai membri di condividere l’energia prodotta localmente, riducendo i costi e aumentando l’autosufficienza. Per quanto concerne la seconda possibilità, è a disposizione degli agricoltori che vogliano installare impianti fotovoltaici sui propri terreni senza interrompere la coltivazione: accedere agli incentivi previsti dal Bando Agrivoltaico permette di utilizzare i terreni agricoli per produrre energia solare, mantenendo al contempo la produzione agricola. Gli incentivi per entrambe le soluzioni sono significativi. Grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sono stati stanziati 1,7 miliardi di euro per il fotovoltaico e 2,2 miliardi di euro per le Comunità Energetiche, che possono beneficiare di un incentivo di circa 10 centesimi per chilowattora autoconsumato dalla comunità stessa. Inoltre, per i comuni con meno di 5 mila abitanti, è previsto un contributo a fondo perduto del 40% del costo dell’impianto fotovoltaico. Anche per l’Agrivoltaico il contributo è del 40%, con un incentivo che, attraverso aste, parte da 10 centesimi per chilowattora prodotto. 
Il Bando Agrivoltaico
 Sul Bando Agrivoltaico è necessario soffermarsi ulteriormente. Aperto il 4 giugno, chiuderà ufficialmente il 2 settembre di quest’anno. Tuttavia, le regole operative richiedono che tutte le autorizzazioni necessarie, compreso il preventivo dell’ente gestore di rete, siano ottenute prima della presentazione della domanda. I tempi sono stretti: ci vogliono circa 45 giorni lavorativi (due mesi) solo per ottenere il preventivo dell’ente gestore di rete, con ulteriori 30 giorni minimi per le autorizzazioni comunali o regionali. Nella speranza di proroghe, una soluzione alternativa potrebbe essere l’integrazione degli impianti agrivoltaici nelle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Le tempistiche, in questo caso, sono più ampie, con la scadenza del bando prevista per marzo 2025. 
Le sinergie
 «Con i nostri clienti stiamo percorrendo entrambe le strade», commenta Riccardo Grigolon di GIFT Solutions, società specializzata in impiantistica e riqualificazione.«È giusto non perdere nessuna opportunità, anche se in alcuni casi l’investimento è sostenibile senza contributi». «Investire insieme all’imprenditore agricolo e dividere i costi a metà è secondo noi la formula vincente», dichiara Jonathan Morello Ritter di Ambico Group, che da anni si occupa di finanza agevolata, mettendosi al servizio delle imprese.«Questa collaborazione permette di ridurre i costi iniziali e di massimizzare i benefici sia per gli agricoltori che per gli investitori». In conclusione, la sinergia tra agrivoltaico e comunità energetiche rappresenta una straordinaria opportunità per l’intero Paese. Grazie agli incentivi disponibili e al crescente interesse per le energie rinnovabili, queste soluzioni possono contribuire significativamente alla transizione energetica e alla sostenibilità ambientale. 
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