(Adnkronos) – “Piuttosto che di crisi di governo parlerei di incomprensioni che ci sono state ieri sera, a seguito di un voto che, a mio avviso, è da ascrivere non ad una volontà politica quanto invece a sensibilità personali che hanno manifestato nel segreto dell’urna alcuni parlamentari. Certamente, anche di maggioranza. Sapevamo che questa norma avesse un percorso abbastanza difficile, durante il tragitto d’aula. E, comunque, il Presidente Schifani ha voluto essere leale a una logica di maggioranza. Siamo stati tutti presenti in aula”. Lo ha detto, intervistato dall’Adnkronos, l’assessore alle Finanze della Regione siciliana Marco Falcone, dopo la bocciatura da parte del Parlamento regionale, di ieri sera, grazie a dieci franchi tiratori del centrodestra, di una norma, definita salva-ineleggibili, che avrebbe “sanato” la posizione di quattro deputati (tre meloniani e uno dell’opposizione) nei confronti dei quali sono in corso giudizi nei Tribunali di competenza a fronte di ricorsi presentati dai primi dei non eletti due anni fa. Una partita complessa che si incastra con le nomine dei manager di aziende e ospedali, varati sempre ieri sera dal governo Schifani, in assenza però degli assessori in quota FdI, impegnati in un vertice di partito. “Io credo che l’amarezza degli assessori di Fratelli d’Italia sia comprensibile – chiosa oggi l’assessore Falcone – Però, è altrettanto vero che è stato solo un incidente di percorso. Non c’è stata alcuna volontà, da parte degli alleati, di penalizzare Fdi. Tra l’altro, la delibera l’abbiamo adottata dopo un’ora, in quanto il Presidente Schifani ha opportunamente aspettato un’ora. Vorrei ricordare che ieri era l’ultimo giorno. Alla delibera dovevano seguire i decreti di nomina dei direttori generali che a loro volta poi hanno anche l’impegno di nominare una vacatio, di nominare i direttori amministrativi e sanitari. Quindi, dopo un’ora, il Presidente non poteva più aspettare perché gli uffici avrebbero dovuto avviare gli atti conseguenziali, ma ripeto la Giunta ha dato seguito a tutto ciò che era stato concordato tra i partiti tra i segretari”. “Il Presidente Schifani è amareggiato giustamente perché mentre in altri contesti, e lo ha detto anche l’opposiziione, su fatti squisitamente personali non si è soliti esporsi, il Presidente non solo si è esposto in Parlamento, è venuto personalmente e con la sua presenza ha voluto attestare il suo impegno di essere garante dell’intera maggioranza. Schifani lì ha dimostrato la sua grande volontà di mantenere gli impegni. Quindi, è venuto in aula – ha aggiunto ancora l’assessore Marco Falcone – E’ chiaro che l’amarezza è del Presidente Schifani, ma anche degli altri che riteniamo incomprensibile questa crisi”. (di Elvira Terranova) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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