(Adnkronos) – “Mi chiamano ricattatrice ma i veri ricattatori stanno nei palazzi del poter
e. Io ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro” ma su quale sia la loro identità “lo dovrebbe dire lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali”. E’ uno dei passaggi chiave dell’intervista esclusiva che Maria Rosaria Boccia ha dato al quotidiano ‘La Stampa’ in cui ripercorre molti punti del suo rapporto con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che sarebbe – “secondo me” spiega – sotto ricatto. Per sostenere la propria versione la donna – che si definisce “imprenditrice da 20 anni nel settore del wedding”, specializzata in “moda e comunicazione in generale” e ideatrice in parlamento “di due intergruppi” – fa capire di avere “dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta”. Sono documenti, spiega, “che la segreteria e il gabinetto del ministro mi hanno fornito”. Ma non solo: ” Io ero a stretto contatto con il ministro. Quindi ho ascoltato telefonate e ho letto messaggi”.
Maria Rosaria Boccia ripercorre il suo rapporto con il ministro spiegando di essersi avvicinata alla politica “per una vicenda personale. Sentivo il bisogno di divulgare agli italiani i benefici della dieta mediterranea e della corretta alimentazione”. Con Sangiuliano, “ci siamo conosciuti nell’agosto del 2023 a Pompei alla presentazione della candidatura della cucina italiana patrimonio dell’Unesco, attraverso conoscenze comuni” quindi – aggiunge, contestando la versione del ministro che sostiene di averla conosciuta la scorsa primavera – “da maggio di quest’anno ci siamo frequentati lavorativamente molto più spesso”. In questo periodo “il ministro è venuto più di cinque volte a Pompei. Poi siamo stati ad Ercolano, a Polignano a Mare, a Riva Ligure, a Taormina, a Sanremo e a Milano all’Accademia di Brera”, viaggi affrontati con il ruolo di “consigliere grande eventi”. “Il ministro mi ha detto che questi viaggi mi servivano per conoscere la realtà del ministero in attesa che venisse formalizzata la nomina” sottolinea, aggiungendo che – quanto alla copertura delle spese – “io ho sempre saputo che le trasferte venivano pagate dal ministero” come dimostrerebbe il fatto che “io comunicavo solo ed esclusivamente, anche per le trasferte, con il capo segreteria”. Quanto alla visita a Pompei Sangiuliano – ricorda – “era stato invitato più volte dal direttore del Parco per verificare nuove scoperte ma non aveva mai accolto l’invito. Poi è venuto in visita privata a Pompei e, dopo aver pranzato, siamo andati agli Scavi e abbiamo fatto anche il sopralluogo per il G7, come certifica la mail pubblicata da Dagospia, inviata dal direttore del parco anche a me. Zurchtrieghel in tal senso è stato sollecitato più volte da Sangiuliano”. Nella mail del 5 giugno “erano contenuti il percorso principale, i due percorsi alternativi per i ministri che partecipano al G7 e il dettaglio dell’organizzazione”. Una consulenza per il G7 decisa – spiega – dallo stesso Sangiuliano: “io ho visto il decreto firmato dal ministro e io personalmente ho firmato il mio contratto che è stato controfirmato dal capo di gabinetto in presenza del ministro”. «Io ho avuto accesso semplicemente a tutta l’organizzazione del G7», dunque non solo catering e concerti perché – ribadisce – “io coordino gli eventi”. Sul perché il contratto per la consulenza “gratuita” non sia andato a buon fine “questo lo deve chiedere sempre al ministro perché l’istituzione è lui». In queste missioni Maria Rosaria Boccia spiega di essere stata presentata come “consigliera grandi eventi” e di relazionarsi al ministero “col ministro, con il capo gabinetto e con alcuni dipendenti”, aggiungendo di avere “documenti che certificano la mia presenza”. Al ministero spiega di essere stata “forse più di 20 volte sempre con il ruolo di consigliera».
Quanto alla relazione privata ammessa in tv da Sangiuliano “anche questo dovrebbe chiarirlo lui. C’è stata molta confusione fin dall’inizio nella comunicazione di questa sfera” osserva. “Confermo che il ministro è un po’confuso. Perché il giorno prima ha detto che nelle nostre chat potevano esserci solo delle foto carine, non compromettenti e qualche cuoricino o qualche emoticon carina. Ma un conto è dire quello che ha detto il giorno prima ovvero che ci sono delle chat blande, un altro è dire che ci sono delle chat con una persona con cui hai una relazione. Con una persona con la quale ho una relazione non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Parliamo della nostra vita personale quotidiana. Semmai posso scambiarmi anche qualche messaggio più piccante”. Sul fatto che pubblicare questi messaggi sia un reato “a me questa cosa fa sorridere. Perché tutto quello che io faccio semplicemente per divulgare la verità è un reato, mentre tutte le omissioni e le verità distorte che dicono lui e i suoi collaboratori non sono un reato”.
Altro punto i viaggi in auto ufficiali: “Sono sempre stata con il ministro anche in lunghe trasferte, abbiamo fatto anche trasferimenti personali. Siamo andati al concerto dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma, siamo arrivati in macchina fino a Pompei. Siamo andati a eventi miei personali e privati, dove lui ha voluto presenziare. Un evento alla base dell’Aeronautica a Roma e un altro a Roma”. Di questi viaggi “ci sono foto, video e chat con le persone che ci stavano aspettando. Ad esempio al concerto de Il Volo c’era il capo segreteria che ci attendeva con un amico». Tornando all’intervista di Sangiuliano al TG1 “mi ha fatto sorridere” , spiega, aggiungendo – in riferimento all’atteggiamento della premier Giorgia Meloni che l’ha definita ‘questa persona’ . che “chi si richiama i valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità” come la presidente del Consiglio ha fatto “quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social”. “Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno sempre denunciati, come ha fatto lei anche utilizzando i social perché una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne. Inoltre non si può dirsi cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessista”. Maria Rosaria Boccia – che ricorda di lavorare spesso gratis “per passione e perché ovviamente questi incarichi arricchiscono il curriculum” – contesta poi le accuse di essere stata manovrata da qualcuno per tendere una trappola al ministro: «Hanno molta fantasia». Se da un certo punto però ha iniziato a registrare tutti i suoi rapporti con Sangiuliano la motivazione, spiega, è perché “a fine luglio…il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto. Ha detto: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”.
L’imprenditrice si dice convinta di non aver commesso qualche reato: “Forse il reato lo commette chi dice bugie. Io ho sempre e solo detto la verità». “Io mi sento tradita dalle persone a cui voglio bene. Sicuramente dal ministro Sangiuliano mi sento non rispettata”. Ma se “lui si pente delle bugie che ha detto e mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per quella che non sono di certo lo perdono. Sono una persona cristiana che crede nei valori». —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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