Un atto di bracconaggio ha scosso la provincia di Sassari, dove un daino femmina è stato gravemente ferito da una tagliola illegale e un’aquila, specie protetta, è stata uccisa a colpi di fucile. La LNDC Animal Protection, attraverso la sua presidente Piera Rosati, denuncia l’allarmante diffusione del bracconaggio e l’inadeguata risposta della politica italiana.
Nelle campagne di Alghero, un daino femmina è stato soccorso dai Carabinieri Forestali dopo essere rimasto intrappolato in una tagliola, uno strumento vietato dalla legge italiana. L’animale è stato portato d’urgenza al Centro Recupero Fauna Selvatica di Bonassai, dove è stato sottoposto a cure veterinarie. Purtroppo, la lesione alla zampa è stata così grave da impedire il ritorno del daino alla vita in libertà.
Nella stessa giornata, sempre nel territorio di Sassari, i forestali hanno rinvenuto il cadavere di un’aquila, precedentemente liberata nell’ambito di un progetto europeo per la protezione delle specie. Gli esami condotti sull’animale hanno rivelato che è stata colpita da pallini da caccia, un chiaro segno del coinvolgimento di bracconieri.
LNDC Animal Protection ha sporto denuncia contro i responsabili, chiedendo alla cittadinanza di fornire informazioni utili per identificare i colpevoli. Chiunque abbia dettagli è invitato a contattare l’associazione all’indirizzo email avvocato@lndcanimalprotection.org.
Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection, ha espresso forte preoccupazione per la crescente diffusione del bracconaggio e ha criticato l’attuale mancanza di interventi efficaci da parte delle istituzioni. “Il bracconaggio è una piaga dilagante e, purtroppo, le istituzioni sembrano impotenti, anche a causa della vicinanza alla lobby della caccia”, ha dichiarato Rosati.
Ha inoltre sottolineato come il bracconaggio rappresenti una minaccia non solo per gli animali, ma anche per l’ambiente e la sicurezza delle persone: “La tagliola è un pericolo pubblico, posizionata in zone accessibili anche ai cittadini. Serve un intervento forte da parte della politica per fermare questi crimini contro la natura.”
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