Un minuto di silenzio per la scomparsa di Ninnino Orrù e quella di qualche ora precedente la partita di Sven-Goran Eriksson fa da preludio al match tra Cagliari e Como.
Primo tempo. Al primo affondo il Como trova il gol che viene però annullato in una frazione di secondo per via del fuorigioco di Belotti. Strefezza prolunga per Cutrone che pesca l’inserimento del Gallo, il quale brucia Scuffet sul primo palo, ma come detto, era ben oltre l’ultimo difensore. Il Cagliari reagisce con sostanza, ma non con le conclusioni e intorno al 10’ è ancora il Como a provarci, questa volta dalla lunga distanza. Moreno prova a sorprendere Scuffet, ma il suo tiro è centrale.
Il Cagliari si fa sentire al 13’ con il suo giocatore più esuberante, Zito Luvumbo. Una rimessa laterale battuta velocemente da Azzi consente all’angolano di scappare via alla difesa, accentrarsi e concludere. A negargli la gioia della rete è soltanto il palo. Al 24’ Piccoli si coordina da posizione defilata su un pallone a spiovente calciato in area, ma trova la pronta risposta di Reina.
Come in una partita a scacchi, le parate si fanno a turno. Prima Cutrone e poi Strefezza impegnano severamente Scuffet, chiamato ad un doppio tuffo plastico nel giro di un minuto e mezzo. Poi si rivedono i rossoblù al 33’. Bella combinazione tra Luvumbo e Azzi, con quest’ultimo che accelera la conclusione perché pressato, ma non riesce a trovare la porta.
Tutto sembra propendere per un primo tempo privo di gol, invece al 43’ Piccoli porta in vantaggio il Cagliari. L’azione è veramente di pregevole fattura. Augello tocca per Marin che di prima pesca Luperto in area di rigore. Il colpo di testa dell’ex Empoli si rivela un assist perfetto per Piccoli che a sua volta di testa beffa Reina e porta avanti i rossoblù.
Secondo tempo. Il Como prova a cambiare ritmo alla gara nella ripresa e riesce a schiacciare il Cagliari nella sua metà campo. Al 53’ trova il gol del pari con Cutrone. Angolo battuto bene, Dossena fa da sponda e trova il 10 che tutto solo non deve fare altro che insaccare alle spalle di Scuffet.
Si gioca tanto a centrocampo e con il passare dei minuti la partita diventa sempre più tattica fino al 70’. Prima Zappa si immola su Cutrone, poi Scuffet è chiamato al miracolo sulla conclusione di Paz. Al 77’ l’Unipol domus resta con il grido spezzato. Conclusione improvvisa di Lapadula che mette in seria difficoltà Reina, poi un batti e ribatti della difesa del Como che rischia un clamoroso autogol, ma la palla si ferma sulla linea, tra il rammarico dei giocatori del Cagliari.
All’86’ ci prova anche Marin dalla distanza e ancora una volta Reina risulta incerto nella presa, ma lesto a buttarsi sul pallone prima che ci arrivi Lapadula. Il Como si rivede nel primo dei 6 minuti di recuperi che vengono concessi con un’occasione colossale per Cerri che sciupa clamorosamente a due passi dalla porta. Bisogna dire che in caso di rete di sicuro sarebbe stata rivista al VAR quantomeno per valutare la posizione dell’attaccante. Due minuti più tardi Cerri sciupa ancora un’altra clamorosa occasione, arrivando leggermente in ritardo in spaccata e non riuscendo a deviare in rete la sfera.
Al 95’ si resta nuovamente con il fiato sospeso. Deiola colpito e affondato in area di rigore da una gomitata in area di rigore, ma per arbitro e VAR non c’è niente. Di fatto la partita finisce con un minuto che non viene giocato. Un punto a testa con qualche sospiro di sollievo ma anche con qualche rammarico.
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