Cagliari-Juventus 2-2

dal sogno vittoria al quasi incubo della sconfitta

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Cagliari-Juventus 2-2
Cagliari-Juventus 2-2
Cagliari-Juventus 2-2 – Una gara divisa esattamente in due parti dove nella prima frazione la squadra di casa ha giocato da Juventus e nella ripresa la Madama ha ripreso a giocare come il suo ruolo da terza in Classifica impone, magari moderatamente. Le reti, certo, la fortuna, un cecchino impeccabile e la stanchezza hanno condito la gara. Cagliari che forse per la prima volta in stagione non prende una rete nella prima frazione e che ne realizza bene due e che forse ne avrebbe meritate tre che probabilmente avrebbero affondato i sogni di rimonta degli ospiti, ma tant’è che non è andata come trent’anni fa, era il 22 gennaio 1995. Anche lì due rigori per il Cagliari, ma un risultato perentorio, 3-0. Già al minuto 1 Luvumbo quasi non sorprendeva Szczesny con la palla che usciva di un niente, primo campanello d’allarme per i più titolati Torinesi. Al minuto 5 la gara avrebbe potuto prendere un verso differente se il contato Mina-Alcaraz fosse stato considerato un fallo e di conseguenza rigore per la Juve, ed invece no, Piccinini sorvolava allegramente. Allegri in sala stampa non solo non ha protestato ma nessuno tra dirigenti e giocatori ne hanno fatto accenno, sportività elevata al massimo, complimenti a tutti. All’ottavo era il turno di Shomurodov che da azione d’angolo, dopo essersi sistemato per benino calciava la palla quasi a botta sicura ma ancora una volta la palla usciva. La squadra di Allegri reagiva dopo poco, l’errore di Dossena permetteva quasi la rete bianconera; minuto 20 quando Weah, dopo avere scambiato con Vlahovic sparava sul portiere da distanza ravvicinata. Dossena, poi, a fine gara, avrebbe pianto lacrime amare per l’errore fatale. Il calcio è così, ti dà e poi ti chiede. Ed ecco infatti che al minuto 27, da angolo Dossena, proprio lui, ancora,  colpiva la palla servendo quasi involontariamente il funambolo Luvumbo che mancava l’impatto col pallone da pochi centimetri dalla linea di porta, la Juve si salvava ancora. Ma era proprio sul colpo di testa del numero 4 che il VAR vedeva un clamoroso fallo di mano di Bremer non visto da Piccinini (e da nessuno perché nessuno, Ulisse compreso, protestava); ecco il vantaggio Cagliari con Gaetano, il prestito secco dal Napoli che dopo essersi litigato il pallone con Mina portava in vantaggio i rossoblù, il tiro dagli undici metri calciato con nonchalance dal ragazzo partenopeo si infilava in porta alla destra del portiere juventino.

FILOSOFEGGIANDO

Dossena crea, Dossena disfa, potremmo dire così considerando che se il ragazzo natio di Brescia porterà all’errore Bremer sul primo rigore, sulla rete del pareggio juventino lo stesso numero 4 rossoblù disfava; così è il calcio, così è la vita, poscia nessuna croce su nessuna per questa mancata vittoria storica del Cagliari.

CAGLIARI-JUVENTUS nel passato, recente e non

Giusto nel Campionato 2021-2022 fu Joao Pedro a portare in vantaggio il Cagliari ma poi la Juventus vinse in rimonta e i rossoblù retrocessero a favore della Salernitana. Come d’altronde nel doloroso torneo 1982-1983, ai tempi di Gigi Piras (non Riva, si badi!), con la Roma di Nils Liedholm già Campione D’Italia la Juventus di Zibì Boniek e Michel Platini sbarca a Cagliari col desiderio di rilassarsi, ma al Cagliari servono punti per la salvezza, come sempre d’altronde. Il Polacco e il Francese, proprio questi ultimi, non gradiscono la rete-vantaggio al minuto 44 di Piras e rientrando negli spogliatoi minacciano di impegnarsi e vincere, se solo il Cagliari non avesse osato! I due condannarono il Cagliari alla B, non prima di perdere ad Ascoli del mitico Presidente Costantino Rozzi, contro i bianconeri allenati da Carletto Mazzone. Due squadre dai colori sbiaditi la Juventus e l’Ascoli che mandarono in cadetteria una squadra di rosso e di blu vestita.

Tornando a ieri

Minuto 32 ancora lo scambio Shomurodov-Luvumbo e l’angolano che sprecavo il 2-0 spedendo la palla fuori di un soffio. Due minuti ed ecco che la gara sembra prendere una certa linea quando sempre Luvumbo, lanciato in porta da Shomurodov si involava verso la porta e il portiere stendeva senza troppi complimenti e il direttore di gara non solo ammoniva il portiere polacco ma gli fischiava pure l’evidente secondo calcio di rigore contro; stavolta nessun litigio, sul pallone Mina che spiazzava Szczesny. Minuto 42 il momento dell’annullamento della rete juventina per un millimetrico fuorigioco. Prima frazione che si concludeva, Cagliari due, Juventus zero, sogno o son desto? Seconda frazione di giuoco e il calcio di punizione che ridestava i bianconeri, fallo letteralmente inventato dal Direttore di gara di Nandez su Chiesa inesistente; a difesa dell’uomo col fischietto in mano, per la dinamica dell’azione è giustificabile il fischio del fallo, non un errore da poter additare su colui che dovrebbe essere imparziale in campo, delle colpe, magari in passato si, è successo, oggi nemmeno per idea. In più, oltre a calciare in maniera impeccabile Vlahovic è stato ulteriormente facilitato dall’improvviso e allo stesso tempo inspiegabile abbassamento della testa dell’ultimo uomo in barriera (Makoumbou) che forse temendo la decapitazione faceva fare brutta figura al portiere Scuffet, per l’ennesima volta battuto da un calcio di punizione, come a Monza, e non solo.

Ci sarà mica un problema sul posizionamento della barriera da parte di Scuffet?

Seconda frazione di gioco, Cagliari praticamente inesistente, tornato ad essere la squadra timorosa di sempre, a subire l’avversario e prescindendo dal fatto che ieri era la Juventus, purtroppo essendosi abbassato troppo il ritorno dei bianconeri è stato inevitabile. Sebbene, alla fine dei conti, i tiri in porta sono stati 4 a 3 per il Cagliari, il risultato finale è davvero ingiusto, ma il calcio, si sa, è crudele. ll Cagliari, smettendo praticamente di correre ha consegnato il pallino del gioco agli avversari. E si, la fortuna poi per la rete del 2-2 quando Dossena cacciava in porta, nella porta sbagliata, quel maledetto pallone che in area del Cagliari non doveva arrivare ma che maldestramente veniva colpito nel peggiore dei modi (nel tentativo di anticipare Milik) andando ad inficiare una vittoria che avrebbe messo il Cagliari in una posizione di classifica e con un punteggio che ad inizio di girone di ritorno nemmeno il pazzo più svitato avrebbe potuto ipotizzare. Proprio da un’indecisione di Dossena nasceva la rete del 2-2, forse figlia della stanchezza, essendo il minuto 86. E per poco non si rischiava la beffa finale, come spesso si è visto da queste parti, questa volta non è arrivata.

IL TRITTICO

Che dire del trittico di gare tra Atalanta, Inter e Juventus da cui i rossoblù sarebbero dovuti uscire non solo con “zero tituli” ma soprattutto con le ossa rotta per le tante reti subite, le umiliazioni inenarrabili e una contestazione che sarebbe stata quasi la condanna ad una retrocessione garantita? Ed invece NO, il Cagliari, la squadra che rappresenta un’intera Isola, riemerge e dal brutto anatroccolo si trasforma in cigno strappando ben 5 punti; che se la fortuna fosse stata dalla sua parte sarebbero potuti essere addirittura 9: dai 27 di partenza prima di Cagliari-Atalanta ora, con zero punti, con le super potenze che avrebbero dovuto fracassare le ossa al povero casteddu i ragazzi di Sir Claudio dovrebbero arrancare a braccetto col Frosinone in 17esima o 18esima posizione, a pochi passi dal baratro della Serie B; quella cadetteria dove la Torres, la squadra dell’odiata Sassari, almeno calcisticamente, che sogna di raggiungere alla fine dei play-off, sempre che le altre permettano ciò, staremo a  vedere. Un entusiasmo esploso all’Unipol Domus ancor prima che il primo rigore (ineccepibili entrambi) fosse concesso da Piccinini per un gioco espresso dai ragazzi di Ranieri forse mai visto in tutta la stagione e che palesemente la squadra più titolata d’Italia ha lasciato negli spogliatoi. La squadra di casa ha dominata quella di Allegri totalmente, un Luvumbo indiavolato che non ha creato solo il secondo rigore che il direttore di gara ha concesso senza l’ausilio del VAR (cosa invece avvenuta nel primo caso); il tecnico Livornese non ci capiva nulla, evidentemente non si aspettava una squadra di casa così arrembante, così prepotentemente aggressiva che non permetteva di ragionare ai suoi ragazzi, questa nella prima frazione.

CAGLIARI-JUVENTUS 2-2

Rete: 30’ rig. Gaetano (C), 36’ rig. Mina (C), 61’ Vlahovic (J), 87’ aut. Dossena (J).
Cagliari: Scuffet; Hatzidiakos (87’ Wieteska), Dossena, Mina; Nandez (79’ Zappa), Sulemana (46’ Prati), Makoumbou, Augello; Gaetano (69’ Deiola); Luvumbo, Shomurodov (79’ Viola). A disposizione: Radunovic, Aresti, Lapadula, Oristanio, Jankto, Obert, Mutandwa, Dentello, Di Pardo. Allenatore: Ranieri.
Juventus: Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Weah (68’ McKennie), Alcaraz (46’ Yildiz), Locatelli (74’ Milik), Rabiot, Cambiaso (86’ Iling-Junior); Chiesa, Vlahovic. A disposizione: Pinsoglio, Perin, De Sciglio, Kostic, Alex Sandro, Rugani, Djaló, Nicolussi Caviglia. Allenatore: Allegri.
Arbitro: Marco Piccinini. Assistenti: Giovanni Baccini e Davide Imperiale. Quarto Ufficiale: Luca Massimi. VAR: Daniele Chiffi. AVAR: Paolo Valeri.
Ammoniti: Szczesny (J), Luvumbo (C), Weah (J), Bremer (J), Nandez (C).
Recupero: 3’ pt, 5’ st. Cagliari-Juventus 2-2

CLASSIFICA (prima ancora che tutte le avversarie giochino)

GENOA 39 (Genoa-Lazio 0-1 ieri, prossima gara GENOA-CAGLIARI) LECCE 32 (Sassuolo-Lecce 21 Aprile ore 12.30) CAGLIARI 32 UDINESE 28 (Hellas Verona-Udinese 20 Aprile ore 20.45) EMPOLI 28(Empoli-Napoli 20 Aprile ore 18) HELLAS VERONA 28 (Hellas Verona-Udinese 20 Aprile ore 20.45) FROSINONE 27 (Torino-Frosinone 21 Aprile ore 15) SASSUOLO 26 (Sassuolo-Lecce 21 Aprile ore 12.30) SALERNITANA 15 (Salernitana-Fiorentina 21 Aprile ore 18)
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Informazioni su Francesco Pietroluongo 14 Articoli
Ho iniziato a collaborare con la Testata Giornalistica online di Venezia www.lavocetta.it sin dal 2002

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