ROMA – Il 4 ottobre si è tenuto a Roma, presso l’Auditorium della Chiesa di Scientology in Via della Maglianella, un convegno organizzato dal Gruppo Civico Interazione in occasione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Accoglienza.
L’evento ha offerto un’importante opportunità per riflettere sui processi di accoglienza e integrazione dei migranti, promuovendo una maggiore umanizzazione delle politiche incentrate sui diritti umani.
Istituita il 3 ottobre con la legge n. 45 del 2016, la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Accoglienza commemora le 398 vittime del tragico naufragio avvenuto nel 2013 nel Mediterraneo. Questo evento annuale invita a una riflessione collettiva sulle sfide e le opportunità legate al fenomeno migratorio.
L’incontro, moderato dal Direttore del Centro Studi e Ricerca Confronti, Claudio Paravati, ha visto la partecipazione di numerose personalità illustri. Tra gli interventi principali, la dott.ssa Beatrice Covassi, esperta in materia di politiche europee, ha delineato tre pilastri fondamentali per una gestione efficace delle migrazioni: la promozione delle migrazioni regolari, la riforma del diritto di cittadinanza e il dialogo interculturale.
La dott.ssa Alessandra Morelli, già delegata dell’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, ha sottolineato l’importanza di una “politica della cura” che rispetti la dignità umana e faciliti i processi di integrazione. Tra le sue proposte, la creazione di un’Agenzia dedicata alla gestione delle migrazioni, operativa all’interno della Presidenza del Consiglio e in coordinamento con diversi ministeri.
Don Mario Farci, Preside della Pontificia Facoltà di Teologia della Sardegna, ha contribuito con un videomessaggio, sottolineando la migrazione come elemento strutturale dell’umanità, manifestazione della sua natura di popolo in cammino.
Nella seconda sessione, il Prof. Di Sciullo, Presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, ha discusso come il fenomeno migratorio sia percepito spesso come “emergenza sociale”, mentre gli stranieri in Italia contribuiscono al 9% del PIL nazionale. Il Prof. Carlo Pilia, Presidente di Mediatori Mediterranei, ha evidenziato la necessità di programmi universitari per formare mediatori culturali, in modo da trasformare la Sardegna in un modello di eccellenza per la mediazione interculturale.
Infine, il Prof. Martin Nkafu, Professore di Filosofia Africana all’Università Lateranense, ha invitato a riconsiderare il concetto di “migrazione” a favore di una “mobilità umana” e a educare le nuove generazioni alla “cittadinanza del mondo”, promuovendo una cultura di internazionalità e rispetto reciproco.
Il panel conclusivo, moderato da Don Ettore Cannavera, direttore della Comunità La Collina, ha visto la partecipazione di esperti e attivisti, tra cui Lilia Adriane Azevedo, esperta in diritti dell’immigrato, e Felix Adado, poeta e mediatore culturale. Le loro testimonianze hanno posto l’accento sull’importanza di considerare i migranti come individui con una dignità intrinseca, ponendo le basi per una società più inclusiva e solidale.
Dal convegno è emersa con forza la necessità di ripensare le politiche migratorie in chiave umanistica e strutturale, abbandonando la logica emergenziale per promuovere una cultura del rispetto e dell’integrazione. Come ricordato dalle parole di L. Ron Hubbard, “I diritti umani devono divenire una realtà e non un sogno idealistico”, un messaggio ribadito con la proiezione di un video sull’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che sancisce uguale dignità e diritti per tutti.
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