(Adnkronos) – Si fa presto a dire ritocco. Anche dietro quello che a occhi inesperti può apparire come un ‘banale’ intervento, “c’è un atto medico, chirurgico, complesso, che” come ogni procedura medica “può avere anche delle complicanze”, da allergie a ematomi, necrosi, rigetti di protesi, e così via. Ma le pazienti possono tutelare la propria sicurezza, assicurano gli specialisti. Il tema è tornato sotto i riflettori dopo la morte della 22enne Agata Margaret Spada, che dalla Sicilia aveva scelto un ambulatorio a Roma – di cui aveva visto informazioni su TikTok – per sottoporsi a una procedura di rinoplastica. Come orientarsi lo spiegano gli esperti della società scientifica Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica). “In medicina estetica”, per esempio, un punto cruciale è “utilizzare sempre prodotti certificati di aziende serie – sottolinea all’Adnkronos Salute Cosmo Maurizio Ressa, presidente Sicpre e direttore della Struttura complessa di Chirurgia plastica dell’Irccs Paolo Giovanni II Istituto dei Tumori di Bari – Quando c’è un prezzo troppo basso vuol dire che non si utilizzano materiali idonei, oppure che si usano quelli che vengono comprati sul mercato nero, o prodotti cinesi, coreani”, più low cost. I rischi di un filler? “Un filler può creare anche una reazione anafilattica, che è la complicanza più grave che possa capitare e lo studio deve essere attrezzato con i farmaci per gestire la situazione”. Altre complicanze possono essere, per esempio, legate all’inesperienza. “Se non sei un esperto e inietti in un vaso il materiale, può venire anche una necrosi della zona trattata – dice Ressa – Quando si parla di rinofiller occorre essere molto attenti a dove si inietta, alla profondità a cui occorre andare, e a come lo si fa”. Poi ci sono i rischi degli interventi più importanti: “Chiaramente quando vai in sala operatoria le complicanze ci possono essere – avverte lo specialista – dall’ematoma all’infezione, fino al rigetto della protesi. Un chirurgo deve avere una casistica” alle spalle, “su un certo tipo di interventi, e lo si può verificare su Internet. Se un chirurgo ha fatto, per dire, 5mila mastoplastiche additive, vuol dire che qualcosa sa di quell’intervento”. L’esperienza del professionista va dunque sempre verificata. “Sui social la maggior parte di chi si propone è giovane – ragiona il presidente della Sicpre – Ma un medico giovanissimo quanti interventi avrà potuto fare?”. E’ una domanda da porsi e sui cui verificare. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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