CAGLIARI – Grande indignazione da parte di CFU-Italia (Comitato Fibromialgici Uniti) dopo le dichiarazioni rilasciate ieri durante il Consiglio regionale della Sardegna, dove diversi esponenti politici hanno espresso posizioni fortemente critiche sulla fibromialgia, suscitando sconcerto e rabbia tra i malati e le associazioni che li rappresentano.
Durante la discussione dell’articolo 6 sulle politiche sociali, i consiglieri Lorenzo Cozzolino (Gruppo Orizzonte Domani) e Roberto Deriu (Presidente Gruppo PD), insieme all’Assessore alla Sanità Armando Bartolazzi, hanno messo in dubbio la legittimità delle agevolazioni previste per i malati di fibromialgia, una malattia spesso etichettata come “indefinita” o “psicosomatica”. Cozzolino ha dichiarato che “non possiamo dare soldi pubblici a malattie che non esistono”, mentre Deriu ha sottolineato la mancanza di prove scientifiche riconosciute a livello internazionale.
Barbara Suzzi, Presidente di CFU-Italia, ha risposto duramente, definendo “vergognose” le affermazioni e accusando i politici di ignoranza e insensibilità verso una patologia che colpisce circa 3 milioni di italiani, prevalentemente donne. Suzzi ha inoltre criticato l’atteggiamento di scherno manifestato durante la discussione e ha invitato i consiglieri a informarsi meglio sulla questione, sottolineando la vasta letteratura scientifica disponibile.
La polemica mette in luce la frustrazione di chi convive con la fibromialgia, una malattia cronica e debilitante che, pur essendo riconosciuta socialmente invalidante, continua a essere oggetto di dibattito e scetticismo all’interno delle istituzioni.
CFU-Italia ha annunciato l’invio di un libro, redatto con il contributo di medici specialisti, ai membri del Consiglio regionale, sperando in una maggiore consapevolezza e rispetto per le persone affette da questa patologia.
L’incidente sottolinea la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di un approccio più informato e rispettoso verso le malattie croniche e le persone che ne soffrono, affinché episodi di questo tipo non si ripetano e le istituzioni possano essere realmente al servizio dei cittadini.
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