(Adnkronos) – “Il mio percorso non è stato dei più facili, è stato molto sfidante, ma è anche stato questo che mi ha dato tanta motivazione nel voler imparare, crescere e fare bene. Ad oggi credo di aver fatto dei passi in avanti, ma ho ancora tanto da fare, tanto da imparare. A partire da gennaio 2025, infatti, seguirò un master al Politecnico in Energy Management proprio per cercare di fare carriera un passo alla volta”. Sono le dichiarazioni di Laura Giboli, responsabile Sviluppo Piccole Derivazioni Idroelettriche di Edison, a margine della prima edizione italiana dello Stem Women Congress, un grande evento finalizzato a dare visibilità e risonanza alle donne specializzate in materie STEM. “Mi piace definire una parte del mio lavoro con la dicitura ‘shopping di centrali idroelettriche’, ovvero tutta la parte di acquisizioni di centrali idroelettriche già esistenti – spiega Giboli – Mi sono resa conto che è facile da capire anche quando faccio le testimonianze nelle scuole: se dico ‘shopping di centrali idroelettriche’ capiscono tutti di cosa si parla se mi riferisco all’ M&A”. Rivolta ad aziende, istituzioni, scuole e organizzazioni, l’iniziativa nasce a Barcellona nel 2019 per mano della Stem women association. Quando si parla di Stem ci si riferisce a tutte quelle discipline relative alla scienza, alla tecnologia, all’ingegneria e alla matematica. Infatti, Stem, in inglese è l’acronimo di science, technology, engineering, mathematics. Un ambito in cui la parità di genere è ancora molto lontana dall’essere raggiunta, sia in Italia che all’estero, come evidenzia lo Swc annual report 2023: se tutte le bambine e ragazze di età tra 0 e 16 anni optassero oggi per una carriera Stem, non si raggiungerebbe il 50% di presenza femminile nel settore fino al 2050. “Mi sono ritrovata a lavorare in un ambiente molto maschile, dove la maggior parte dei colleghi avevano quasi tutti più esperienza di me e non ero nemmeno un ingegnere, quindi all’inizio avevo poco credito ai loro occhi e non è stato facile, però sono molto felice di poter dire che non mi sono persa d’animo e ho lavorato tanto – continua – ho cercato di mostrarmi sempre volenterosa di apprendere, ben disposta nei loro confronti, senza avere astio o risentimento. Questo credo abbia portato i suoi frutti. Ad oggi, infatti, credo che quei colleghi che magari all’inizio potevano nutrire dei pregiudizi nei miei confronti, li abbiano superati. Penso di avere con tutti un rapporto di lavoro armonioso e una fiducia reciproca”. In Italia la media dei laureati Stem è del 6,7%, rispetto al 12-13% europeo e solo 1 su 3 è di sesso femminile, con le donne che occupano solo il 22% di tutti i posti di lavoro tecnologici nelle aziende europee. “Io spero che alle giovani donne sia passato questo messaggio di non avere paura di lanciarsi, di cogliere tutte le occasioni che si potrebbero presentare davanti senza avere mai paura di non essere all’altezza o di non essere abbastanza brave. Siate coraggiose e non abbiate paura, a prescindere da quello che può essere stato il percorso di studi o i precedenti background lavorativi”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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