(Adnkronos) – “Il riordino del settore” del gioco pubblico “è un cantiere aperto da oltre 10 anni” e se “un primo passo in avanti è stato fatto rispetto il gioco online” adesso “ci si attende che la stessa cosa possa avvenire anche rispetto il gioco fisico” sul quale “le aspettative sono tante, stante la situazione di difficoltà che stanno attraversando alcuni segmenti del comparto fisico”. E’ quanto dice, all’Adnkronos, il direttore Affari Istituzionali & Sviluppo Business di Codere Italia, Marco Zega, secondo il quale, per fare un passo avanti nel settore, “innanzitutto serve superare le barriere ideologiche” con “il contemperamento di tutti gli interessi in gioco: ordine pubblico, tutela del gettito, salvaguardia delle iniziative economiche e tutela della salute”. Per Zega, “questo sarà possibile soltanto attraverso l’ammissione che gli strumenti adottati dal legislatore in questi 10 anni per il contenimento dei fenomeni legati al gioco patologico, ovvero distanziometri e restrizioni orarie, hanno soltanto alterato il mercato – indica ancora Zega, che è anche coordinatore della nuova sezione Concessionari Adi all’interno di As.Tro Assotrattenimento – spostando la raccolta dal fisico all’online con la beffa collaterale che il secondo comparto contribuisce alle casse erariali in misura inferiore rispetto il primo”. “In secondo luogo – elenca ancora – servirebbe il riconoscimento che l’attuale modello distributivo composto sia da ambienti di gioco ‘specializzati’ che ‘generalisti’ è l’unico che assicura al contempo l’invarianza di gettito richiesta dal legislatore della delega ed il contenimento dell’offerta illegale. L’offerta sul canale generalista assicura, infatti, quella capillarità necessaria per porre un argine all’offerta illegale”. Inoltre, conclude Zega, “ci si aspetta la definizione di regole certe, equilibrate che permettano di realizzare le gare per l’aggiudicazione delle nuove concessioni attraverso le quali poter operare per i prossimi anni senza dover analizzare ogni provvedimento finanziario dello Stato con il cuore in mano nella speranza che non ci sia un cambiamento delle regole o della tassazione”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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