(Adnkronos) – La partita che gioca l’Italia è “quella delle grandi potenze industriali che competono sulla capacità di innovazione, sulla qualità del capitale umano, sulle condizioni infrastrutturali e finanziarie. È una sfida comune che Governo e imprese devono affrontare insieme, ciascuna nelle proprie responsabilità. In questo senso accolgo con favore l’invito della relazione del presidente Mutti a ‘unire le forze’ per affrontare i temi della sua relazione”. Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in video collegamento all’Assemblea di Centromarca. “La strada del rafforzamento dell’offerta è più ambiziosa e meno scontata di quella mefistofelica della moltiplicazione dei bonus. Ma è l’unica seria e capace di dare risultati solidi. Il ministero dell’economia e delle finanze è a disposizione per percorrerla insieme” aggiunge Giorgetti, che prosegue: “Un contributo determinante (al Pil) è venuto dalle imprese medie, quelle tra i 50 e i 250 dipendenti. È un segmento nel quale si collocano un numero rilevante di attori dell’industria di marca e caratterizzato da elementi di eccellenza: dai livelli di produttività per addetto e di esportazione migliori di quelli dei nostri paesi concorrenti, alla creazione di posti di lavoro qualificati e ben retribuiti. Se fossimo capaci di ‘trascinare’ insieme un numero più alto di imprese italiane in questa fascia, ancora troppo basso sul totale, ne guadagnerebbe il Pil e non solo”. “L’effetto che avrà la diffusione dell’Ia sull’occupazione è incerto ma deve essere affrontato in modo meno remissivo di quanto avviene nel dibattito pubblico” spiega. “Lo Stato ha sostenuto con i diversi piani 4.0 un massiccio rinnovo di macchinari e di investimenti in competenze, che si è tradotto in incrementi di produttività, miglioramenti degli standard di sicurezza e nascita di nuove figure professionali”, ricorda Giorgetti. “Serve proseguire su questa strada – aggiunge – con un passo ulteriore valorizzando la mole di dati che le imprese possono oggi immagazzinare grazie alle tecnologie di 4.0 per lo sviluppo di modelli di IA che migliorino le performance aziendali”. Su questo punto, “il Governo è al lavoro con la Fondazione AI4Industry nel quadro delle politiche europee sulle AI factories. Dobbiamo essere consapevoli, infatti sottolinea – che l’intelligenza artificiale ha molti rischi ma quello che più di tutti deve preoccuparci è diventare meri acquirenti, anziché sviluppatori, di tecnologie”. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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