(Adnkronos) – Viceministro ad evento studio Tonucci, prima referendum premieriato poi quello su separazione carriere Roma, 30 gennaio 2024.“Nessuno intende toccare, e toccherà mai, l’autonomia e l’indipendenza della magistratura ma è fondamentale che il cittadino percepisca che il giudice si pone in cima ad un ipotetico triangolo isoscele e il Pubblico Ministero e l’avvocato difensore siano alla base, alla stessa distanza dal magistrato. L’arbitro, usando una metafora calcistica, non può essere parte di una delle due squadre che si affrontano”. Questo il giudizio in merito alla riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati del viceministro alla giustizia Francesco Paolo Sisto intervenuto al convegno ‘Unità e pluralità del sapere giuridico nelle prospettive di riforma costituzionale’ organizzato dallo studio legale Tonucci&Partners a Roma, presso palazzo Soderini. Secondo il senatore Sisto si tratta “della riforme delle riforme” che avrà a cuore “la difesa del cittadino”. Il Viceministro ha poi tracciato il percorso legislativo che attende la riforma: “dopo l’esame della prima commissione Affari Costituzionali si passerà nel vivo della discussione. Il referendum sulla separazione delle carriere arriverà dopo quello sul premierato”. Gli ha fatto eco Gaetano Scalise, Presidente della Camera Penale di Roma, che considera la separazione delle carriere dei magistrati come “la madre delle riforme”, mentre il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Paolo Nesta, ha sottolineato l’esistenza di un problema strutturale nella giustizia: “al tribunale della capitale l’organico è sotto del 18%, i magistrati onorari del 50% mentre i giudici di pace del 70%. E’ una situazione drammatica e senza aumentare l’organico difficilmente si potranno ottenere risultati”. Il convegno è stato aperto dall’intervento del prof. Carlo Taormina che considera la riforma Cartabria “un fallimento totale”. “C’è una soppressione sistematica di tutte le potenzialità della difesa – ha spiegato l’ex sottosegretario agli interni – in tribunale osserviamo una forte riacquisizione di potere da parte dei Presidenti e dei giudici monocratici. E’ tutto da rivedere”. Il professore della Sapienza di Roma, Giorgio Spangher, ha poi evidenziato la necessità di contrastare l’attuale evanescenza delle leggi “perché ci sono fonti sovraordinate e perché il Parlamento cambia in continuazione le leggi” attraverso la ricerca di stabilità “perché il cittadino – ha detto – ha bisogno di certezza, come anche l’interprete. La legge è un principio fondamentale in materia di processo e giustizia penale”. All’evento hanno partecipato anche Otto Pfersmann, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) a Parigi, la professoressa Francesca Iole Garofoli dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro. I lavori sono stati coordinati da Giorgio Altieri e Gianluca Bocchino, partners dello studio Tonucci&Partners. L’evento è stata anche l’occasione per presentare la rivista giuridica “Unità e pluralità del sapere giuridico”, edita da DIKE giuridica. TONUCCI&PARTNERS 06362271
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