(Adnkronos) – 28 novembre 2024. L’azienda italiana Madeinadd veicola le potenzialità del digital manufacturing, con i benefici di un approccio end-to-end e l’integrazione all’interno di processi nuovi o già esistenti. L’espressione Digital Manufacturing può rischiare di intimorire ancora le imprese, mentre stiamo semplicemente parlando di un processo che favorisce l’integrazione di diverse tecnologie digitali nell’ambito della produzione. I software di progettazione rappresentano forse il primo e più semplice tra gli step da percorrere, ma oggi si può andare molto oltre. Pensiamo agli algoritmi più evoluti o ai software basati sull’intelligenza artificiale; alla connettività tra macchinari conosciuta come IIoT, Industrial Internet of Things; alla stampa 3D che per sua natura nasce da un file 3D; per arrivare fino al controllo qualità e alla distribuzione. Per offrire il massimo dei benefici rispetto a un approccio più tradizionale, il digital manufacturing deve mantenere la continuità tra i diversi step, fattore che a sua volta assicura interazioni più veloci e maggiore flessibilità operativa.
Digital manufacturing e approccio end-to-end
Poiché il settore del manufacturing è sottoposto a una forte pressione competitiva, in particolare in alcune filiere verticali, un approccio end-to-end risulta ideale. Si può in tal modo controllare ogni fase, dall’ideazione del prodotto alla lavorazione delle sue parti, fino al controllo qualità e alla successiva distribuzione, il tutto senza interruzioni e con maggiore efficienza. Tra gli elementi abilitanti per il digital manufacturing end-to-end, sicuramente c’è quello di affidarsi a sistemi integrati. È fondamentale garantire che software e macchinari comunichino senza difficoltà tra di loro, oltre che con un “controllore” posto a un livello superiore. I risultati, in questo caso, sono di assoluta eccellenza: applicando strumenti digitali e sfruttando le potenzialità della stampa 3D, ad esempio, GE Aviation è stata in grado di produrre ugelli per motori a reazione (fuel nozzle) riducendo il numero di componenti da venti a uno solo, migliorando prestazioni e robustezza e riducendo nel contempo il peso.
End-to-end “conto terzi”
Esistono delle alternative per chi, per ragioni di tempo, opportunità di mercato o entità degli investimenti necessari, non può o non vuole percorrere in prima persona questo cambiamento? La risposta è sì, ma richiede la scelta di partner strategici. Madeinadd è tra questi. “Il vantaggio principale che offriamo è quello di assicurare grande flessibilità ed elevata velocità di ingresso, perché siamo una realtà che consente di accedere a questo genere di servizio senza investire in macchinari, tempo e risorse” conferma Gerardo Di Filippo, CEO & Founder dell’azienda. “Molte realtà hanno infatti un focus diverso, oppure dimensioni contenute, ma persino quelle più grandi possono beneficiare di un simile approccio, poiché in un determinato momento potrebbero avere la capacità interna allocata su un processo differente e nel contempo voler investire su uno nuovo. Madeanadd offre un accesso on demand a una vastissima gamma di tecnologie e soluzioni per la produzione: circa 24 differenti processi tecnologici e quasi un centinaio di materiali tra leghe metalliche, polimeri, tecnopolimeri, elastomeri e resine”. I servizi offerti da Madeinadd coprono infatti l’intera catena produttiva, nel pieno del rispetto dell’approccio end-to-end: progettazione, analisi, costruzione, testing e validazione, il tutto senza che l’utente debba occuparsi di collegare le diverse fasi. Il controllo end-to-end diventa infine ancora più importante laddove si operi in settori molto regolamentati, nei quali il focus sulla compliance deve essere totale. —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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