Il ministro Sangiuliano: ‘Spadolini esempio virtuoso di politico e giornalista’

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(Adnkronos) – Raccontare la vita di Giovanni Spadolini attraverso le immagini, i documenti, gli oggetti che lo hanno accompagnato per sessantanove anni, dal 1925 al 1994, per mostrare un aspetto più intimo e umano dello statista fiorentino: questo lo scopo della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, che oggi ha inaugurato alla Biblioteca Spadolini Nuova Antologia di Firenze la prima delle tre mostre dedicate all'ex presidente del Consiglio e leader repubblicano, che da ora fino al 2025 anticiperanno le celebrazioni per il centenario dalla nascita dello storico e giornalista. A portare i saluti istituzionali il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, la vice sindaca del Comune di Firenze, Alessia Bettini, e Daniele Donati, sindaco di Rosignano Marittimo (patria dell'anima dove Spadolini trascorreva le vacanze estive). A tagliare il nastro dell’esposizione intitolata "Giovanni Spadolini: gli anni dell'infanzia e della formazione (1925-1947)" è stato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "Spadolini è un esempio virtuoso di politico ma prima ancora di grande giornalista – ha detto il ministro Sangiuliano – Direttore del 'Corriere della Sera', editorialista, grande storico; ha indagato soprattutto fasi fondamentali della nostra vita nazionale come il Risorgimento. Bisogna lavorare per provare ad avvicinarsi, sia pur lontanamente, al modello virtuoso che ha rappresentato. Spadolini era prima di tutto un intellettuale, riconosciuto in tutto il mondo per il suo valore come tale. Ho voluto partecipare a questa mostra perché fa parte di un progetto che ho: riportare al centro dell'attenzione la figura di Giovanni Spadolini, anche in occasione dei cinquant'anni della fondazione del Ministero della Cultura". Scopo dell'iniziativa è accompagnare i visitatori, anche con il supporto mediatico, nella vita intima dell’uomo pubblico. Una vita 'napoleonica', presentata in tre momenti, non in rigorosa successione cronologica, ma tenendo conto delle varie 'anime', come Spadolini definiva le molteplici vocazioni: lo storico, il giornalista, l'uomo pubblico. Radice comune l'infanzia e la formazione. Dalla passione per la storia – innata in lui – alle prime esperienze del giornalista in erba, con il sogno coltivato già a otto-nove di diventare una 'grande eccellenza', come si legge in una dedica del padre Guido. Il tutto all’interno di un ambiente familiare patriarcale, stretto intorno alla figura del nonno paterno, Luigi: genitori, fratelli, zii, cugini. Questa prima parte è essenziale per capire la personalità di colui che avrebbe rinnovato gli studi storici, dominato una lunga stagione del giornalismo, dato una svolta alla stagnante politica italiana. "Quella inaugurata dal ministro Sangiuliano – ha spiegato il professore Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini – è la prima di tre mostre che, una ogni anno, allestiremo con l’intento di ricostruire la vita intima del noto statista fiorentino, quella lontana dai riflettori e che rappresenta il dietro le quinte dei ben più noti ruoli di giornalista e uomo delle istituzioni. Attraverso oggetti, diari e documenti inediti scrupolosamente conservati, i visitatori impareranno a conoscere la sua umanità, approfondendone gli aspetti nelle tre mostre annuali che verranno allestita da ora fino al 2025, anno del centenario dalla nascita del nostro compianto Professore. Come location è stata scelta la Biblioteca di Pian dei Giullari, che rappresenta il sogno del lascito della sua vita: qui gli studenti e gli studiosi di tutta Italia e non solo vengono ogni giorno a consultare quegli stessi volumi che Spadolini aveva raccolto in vita e che, con immenso amore verso la cultura, ha voluto divenissero un bene condiviso". —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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