(Adnkronos) – Centinaia di migliaia di aspiranti medici sono scesi in piazza in tutta l'India per una protesta nazionale a tratti violenta mirata a contestare il nuovo test introdotto dal ministro dell'Istruzione Dharmendra Pradhan e le irregolarità emerse durante la prova. La polizia è intervenuta per sedare la manifestazione, durante la quale si sono chieste le dimissioni del ministro e chiesto l'intervento del premier Narendra Modi, e una decina di studenti sono stati arrestati. A essere contestato è un nuovo metodo di selezione per accedere alle facoltà di Medicina in India che, al termine dell'esame, ha permesso a migliaia di studenti di avere voti molto alti. Troppi per essere realistico. Un dato anomalo rispetto al passato che ha ristretto le possibilità per chi, solo lo scorso anno, avrebbe avuto un punteggio considerato idoneo. Un vero e proprio scandalo, con punteggi favoriti da presunte fughe delle risposte corrette, che è approdato in Parlamento e che la Corte Suprema di Nuova Delhi analizzerà il prossimo 8 luglio. Nel frattempo è stato rimosso il direttore generale dell'Agenzia nazionale dei test, Subodh Singh, e nominato un comitato di alto livello con l'auspicio che possa garantire uno svolgimento equo e trasparente del prossimo test. L'annuncio della data del secondo test di Medicina, che era atteso per oggi, è stato rinviato ai prossimi giorni della settimana, come ha dichiarato un alto funzionario del National Board of Examination a Indian Express. Intanto, dopo che i manifestanti hanno chiesto che il test possa essere ripetuto, due stati indiani, il Tamil Nadu e il Bengala Occidentale, che venga abolito a livello nazionale e ripristinato il vecchio sistema in cui erano gli stati che conducevano i propri test. Un esame condotto a livello nazionale diventa elitario e sfavorisce chi viene dalle zone rurali a favore di chi proviene da ambienti benestanti, contesta in particolare il Parlamento dello stato del Tamil Nadu dove si trova il numero maggiore di università di Medicina dell'India e dove si sono registrate le maggiori proteste. Il leader dell'opposizione Raul Gandhi ha scritto al primo ministro indiano Narendra Modi per chiedere che domani il Parlamento affronti la questione dei test di Medicina contestati. "Il nostro obiettivo è impegnarci in modo costruttivo per trovare una via da seguire. In questo momento, la nostra unica preoccupazione è il benessere di quasi 24 milioni di aspiranti medici in tutta l'India'', ha scritto Gandhi. ''Migliaia di famiglie hanno fatto enormi sacrifici personali per sostenere i propri figli. Per molti, la fuga di risposte è il tradimento del sogno di una vita'', ha aggiunto. ''Oggi questi studenti e le loro famiglie si rivolgono a noi, ai loro rappresentanti pubblici, affinché adottiamo misure coraggiose e decisive per risolvere il problema'', ha proseguito ricordando che ''negli ultimi sette anni si sono verificate oltre 70 fughe di documenti, che hanno colpito oltre due milioni di studenti", ha detto Gandhi nella lettera a Modi. Intanto lGli studenti nel frattempo non demordono e annunciano una manifestazione che raggiunga il Parlamento di Nuova Delhi. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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