(Adnkronos) –
Tre segnali da cogliere per intervenire in caso di problemi al cuore, infarto compreso. "Le malattie cardiovascolari continuano ad essere la prima causa di morte nella popolazione adulta. In 7 casi su 10 è possibile prevenirle grazie alla prevenzione e ai progressi scientifici. Tuttavia, in pochi sanno che 3 sono i sintomi principali, i cosidetti 'campanelli d'allarme' da non sottovalutare mai, anzi", dice all'Adnkronos Salute Antonio Rebuzzi, docente di Cardiologia all'università Cattolica di Roma, in vista della Giornata mondiale del Cuore (World Heart Day) che si celebra ogni anno il 29 settembre. Obiettivo: informare e sensibilizzare i cittadini sull'importanza di prendersi cura del proprio cuore per prevenire le malattie cardiovascolari. In caso di palpitazioni (e quindi aritmie), giramenti di testa con la sensazione di cadere e un dolore al centro del petto occorre farsi visitare dal cardiologo senza perdere tempo". Il cuore degli italiani "è in buona salute – assicura Rebuzzi – rispetto alle popolazioni di Paesi occidentali quali gli Stati Uniti. E questo perché noi siamo 'maglia rosa' per l'alimentazione, ci piace la dieta mediterranea e poi perché prendiamo la vita con più leggerezza. Tuttavia, siamo 'maglia nera' per lo sport". "Facciamo poca attività fisica pur sapendo che la sedentarietà è tra i fattori di rischio modificabili, in quanto legati ad abitudini e stili di vita, insieme a fumo, consumo eccessivo di alcol e droghe. Fattori che, a loro volta, possono causare malattie che incidono sulla salute del cuore. Ovvero obesità, diabete, ipercolesterolemia, iperglicemia, ipertensione", dice Rebuzzi. Per proteggere la salute del cuore e dei vasi, "oltre a modificare le abitudini scorrette come abolire fumo, alcol, droghe e tenere sotto controllo i livelli di Ldl, il cosiddetto colesterolo 'cattivo', e di glicemia – avverte Rebuzzi – è fondamentale il movimento". "Basta percorrere ogni giorno 5 km a piedi o comunque svolgere un'attività fisica per 30-45 minuti almeno 3 volte alla settimana. Controllare poi la pressione arteriosa: gli uomini devono fare attenzione dopo i 40 anni e le donne quando sono in menopausa", afferma il professore. "Per chi è sano un controllo da effettuare una volta l'anno – raccomanda lo specialista – oppure ogni 4 mesi se si hanno fattori di rischio, tra cui familiari con problemi cardiovascolari". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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