Fare informazione, vuol dire informare l’Opinione Pubblica. Anche quando i Temi, sono molto delicati, come quando si racconta il “Mondo della Disabilità”. Un Giornalista come deve affrontare questo argomento? Quali sono, le giuste parole da utilizzare?
Questi quesiti hanno trovato risposta, mercoledì 22 maggio, presso la Sede del Rettorato dell’Università di Cagliari, ad un’importante Convegno, dal titolo “Informazione e Disabilità”, organizzato dal Comitato Regione Sardegna “GIULIA Giornaliste”, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti Regionale. Una prima regola è NON utilizzare la parola “Disabile”, ma “Persona con Disabilità”, come da Convenzione O.N.U. del 13 dicembre 2006.
Ai nostri microfoni, la Giornalista e Coordinatrice Regionale “GIULIA Giornaliste”, Susi Ronchi; e la Vice-Coordinatrice di “GIULIA Giornaliste” e Giornalista dell’“Unione Sarda”, Caterina De Roberto.
SUSI RONCHI:
Come mai, avete organizzato questo Convegno?
«Questo è il quinto convegno in Sardegna, che noi abbiamo promosso nel 2019 ad Olbia, e l’abbiamo organizzato ogni anno, sino ad oggi. Gli abbiamo organizzati, sia all’interno del Territorio Regionale, sia fuori dall’Isola. Ci hanno chiamato, per svolgerlo, sia l’Ordine dei Giornalisti di Bolzano, sia quello del Lazio, la Confcooperative Sociale, Giulia Giornaliste Nazionale. Abbiamo continuato, visto il grande interesse dei colleghi, perché volevano saperne di più. Utilizzando questi Corsi, come Interventi di Pedagogia Sociale per poter raccontare e rappresentare in maniera corretta e adeguata, perché questo aspetto manca, dalla Deontologia Professionale dei Giornalisti. Per questo motivo, la nostra Associazione, insieme a persone specializzate e competenti, abbiamo costituito quella, che ha preso il nome di “Carta di Olbia”, nata appunto, nel 2019. Il nostro impegno è profuso, verso il riconoscimento di una norma giornalistica deontologica. Questa norma, è una grande lacuna, perché ad oggi manca, ma “Giulia” con questi Incontri con le Scuole, nelle Università e con i colleghi, sta sensibilizzando la Società»
CATERINA DE ROBERTO:
Quale, terminologia sarebbe più consona, nello scrivere un Articolo di Giornale?
«Dobbiamo partire dal presupposto, che la Convenzione dell’ONU dice, prima la persona. Così, come “Giulia Giornaliste Sardegna” con la sua pubblicazione del 2019. Quindi, nei titoli giornalistici, bisogna sempre, prima mettere al centro la persona e parlare della Disabilità, solo quando è necessario. Quindi, la terminologia più corretta, è dire persona con disabilità, magari non utilizzare la parola Diversamente Abile, ed evitare la parola “I ragazzi speciali”, anche se l’intenzione è positiva, ma in realtà accentua la differenza, tra le persone. Così, com’è da evitare, anche il termine “costretto su una sedie a rotelle”, perché per la persona è uno strumento di libertà. Evitare di raccontare la Vita delle persone, come Storia di Sofferenza».
PROF.SSA DONATELLA PETRETTO – Università di Cagliari:
Qual è stato, l’argomento di questo Convegno?
«Fare una sintesi, di questo convegno, è molto interessante, perché usando poche parole “è un Convegno che lavora, per la Cultura dell’Inclusione”. Creando una bella reta importante tra i giornalisti che si occupano della Comunicazione, gli Esperti nel Campo della Disabilità e l’Università. Un Tema molto importante e delicato, e sono onorata di essere qui, perché non è facile trovare le parole giuste».
Daniele Cardia
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