(Adnkronos) – L’intelligenza artificiale (IA) è una delle priorità principali di Lee Zeldin, ex rappresentante del Congresso per New York e neo-nominato capo dell’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) da parte del presidente neoeletto Donald Trump. In un recente post su X (precedentemente Twitter), Zeldin ha annunciato il suo intento di “liberare il dominio energetico degli Stati Uniti” e trasformare il Paese nella “capitale mondiale dell’intelligenza artificiale”. L’EPA ha un ruolo fondamentale nella regolamentazione delle emissioni che influenzano il cambiamento climatico e la qualità dell’aria. Tuttavia, con Zeldin al vertice, sembra che le priorità dell’agenzia saranno spostate verso una deregolamentazione volta a favorire le attività industriali, in particolare la crescita dei data center per l’IA, noti per il loro elevato consumo energetico. Organizzazioni ambientaliste come il Consiglio per la Difesa delle Risorse Naturali (NRDC) hanno espresso preoccupazioni riguardo alla nomina di Zeldin. Manish Bapna, presidente dell’NRDC, ha commentato: “Possiamo soddisfare la domanda di data center senza eliminare le normative ambientali che riducono l’inquinamento delle centrali energetiche”. Le organizzazioni ambientaliste temono che l’EPA sotto la guida di Zeldin allenti le normative ambientali a favore del settore energetico e tecnologico, a scapito della salute pubblica. L’ultimo mandato di Trump alla Casa Bianca è stato caratterizzato dalla revoca di oltre cento normative ambientali, con un team di governo orientato verso una deregolamentazione aggressiva. Con Zeldin alla guida dell’EPA, molti si aspettano che l’agenzia possa ridurre ulteriormente i regolamenti per accelerare la crescita economica, pur garantendo un minimo di standard ambientali, come riportato da Trump su Truth Social. Zeldin non è nuovo agli scontri con i gruppi ambientalisti. Il League of Conservation Voters (LCV), che valuta i legislatori sulla base delle loro scelte in campo ambientale, ha assegnato a Zeldin un punteggio molto basso, solo il 14%. Durante la sua carriera politica, Zeldin ha ricevuto cospicui finanziamenti dall’industria petrolifera e immobiliare, che rappresentano settori strettamente legati alle politiche di Trump. Seth Gladstone, direttore delle relazioni pubbliche presso Food & Water Watch, ha sottolineato come il passato di Zeldin evidenzi un forte allineamento con le politiche di Trump, giudicate “anti-scienza e pro-inquinatori”. Alcuni attivisti sperano comunque che Zeldin possa trovare un equilibrio. Julie Tighe, presidente del New York League of Conservation Voters, ha ricordato la sua opposizione alle trivellazioni offshore come esempio di un possibile punto d’incontro su questioni di comune interesse. I data center, essenziali per la formazione di modelli di intelligenza artificiale, richiedono quantità ingenti di energia. Studi recenti indicano che la domanda energetica dei data center potrebbe aumentare del 160% entro il 2030. Sebbene molte aziende tecnologiche stiano investendo in fonti rinnovabili, la crescente domanda di energia da fonti fossili rimane una sfida significativa per l’EPA. La precedente amministrazione Trump aveva già eliminato alcune normative ambientali, come il piano di Obama per la riduzione delle emissioni delle centrali elettriche. Anche se l’amministrazione Biden ha cercato di reintrodurre standard più severi per le centrali a carbone, la rielezione di Trump potrebbe significare un’inversione di queste politiche. “Trump ha già cercato di indebolire l’EPA e ora chiede a Zeldin di ridurre decine di regolamenti che proteggono aria e acqua pulite”, ha dichiarato Jeremy Symons, ex consigliere dell’EPA. Le preoccupazioni degli ambientalisti riguardano la possibilità di vedere il crollo di normative ambientali consolidate, anche se molti sperano che Zeldin possa riconoscere l’importanza di un approccio bilanciato, per garantire sia lo sviluppo economico sia la tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Con il nuovo mandato di Trump e l’approccio di Zeldin alla guida dell’EPA, il Paese potrebbe trovarsi a dover scegliere tra la deregolamentazione in nome della competitività economica e la protezione delle risorse naturali, essenziali per la qualità della vita e la salute dei cittadini americani. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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