“Is Pipius No Si Tocant”: No al saccheggio energetico della Sardegna, proteste contro le 2500 pale eoliche

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pale eoliche

CAGLIARI – L’Associazione ambientalista “Is Pipius No Si Tocant” si è unita ieri ad altre organizzazioni ecologiste in una riunione presso l’Assessorato dell’Urbanistica della Regione Sardegna per esprimere la propria opposizione alla massiccia installazione di impianti eolici sull’isola. Secondo quanto discusso durante l’incontro, la Giunta Regionale, rappresentata dagli assessori Spanedda Motzo e Portas, ha difeso il progetto come parte della “transizione energetica per il bene della Sardegna”, giustificandolo con le esigenze legate al cambiamento climatico.

Tuttavia, i rappresentanti di “Is Pipius No Si Tocant” hanno contestato duramente queste affermazioni, sostenendo che si tratta di un’operazione speculativa imposta dal governo centrale, che potrebbe devastare il paesaggio, l’ambiente, la storia e la cultura sarda, senza portare benefici economici reali alla popolazione locale.

Durante la riunione, l’associazione ha ricordato l’esistenza del Piano Energetico Ambientale della Regione Sardegna, approvato con deliberazione n. 59/90 del 27 novembre 2020, che identifica le aree non idonee per l’installazione di impianti energetici da fonti rinnovabili. Questo piano, secondo l’associazione, dovrebbe essere la base per qualsiasi ulteriore sviluppo e potrebbe giustificare un’espansione delle aree protette.

L’associazione ha espresso preoccupazione per il fatto che i benefici attesi da questa operazione sembrano favorire esclusivamente pochi soggetti privati, a scapito della collettività sarda, che vedrebbe sottratte risorse preziose come terra, mare, vento e sole, senza un coinvolgimento attivo e volontario della popolazione.

La protesta di “Is Pipius No Si Tocant” mette in evidenza una crescente tensione tra le necessità di sviluppo energetico e la salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale dell’isola, in un contesto in cui la gestione delle risorse naturali appare sempre più cruciale per il futuro della Sardegna.

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