Israele: “Leader Hamas morti che camminano dentro e fuori Gaza”

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(Adnkronos) – La leadership di Hamas, sia dentro che fuori Gaza, è fatta da “uomini morti che camminano”. Lo ha detto Jonathan Conricus, portavoce ad interim dell’esercito israeliano, in un’intervista a Sky News in Australia. “La missione a Gaza è semplicemente quella di smantellare ogni singola roccaforte di Hamas che è nei bunker. Lo stiamo facendo in modo lento e meticoloso secondo il piano. I nostri progressi sono buoni, solidi”, ha aggiunto. “È un campo di battaglia molto impegnativo e Hamas purtroppo lo ha preparato molto bene – ha detto ancora – E’ totalmente invischiato con i tunnel. Molti di essi sono brevi tunnel tattici che sono fondamentalmente solo posizioni di combattimento, che consentono ad Hamas di spostarsi da una parte all’altra. Emergere e poi immergersi. E alcuni sono più lunghi, più profondi e più ampi. Ma lentamente li stiamo raggiungendo tutti e ogni giorno di lotta si ottengono progressi”. “La direttiva è sicuramente quella di uccidere o catturare tutti i leader di Hamas – ha concluso – Coloro che hanno pianificato, facilitato ed eseguito il massacro omicida del 7 ottobre in Israele. Lo abbiamo detto chiaramente. Sono tutti morti che camminano. Ed è solo questione di tempo, dentro e fuori Gaza, prima che questi leader di Hamas vengano catturati o uccisi da Israele”. Le forze israeliane hanno annunciato stamane l’uccisione di Mohsen Abu Zina, considerato il responsabile di Hamas per la fabbricazione di armi. Lo riferisce il sito israeliano di notizie Ynet. “Nel quadro del suo ruolo – secondo i militari israeliani – Mohsen Abu Zina è stato uno dei principali sviluppatori di armi di Hamas ed era esperto nello sviluppo di armi strategiche e razzi usati dai terroristi di Hamas”. Le autorità israeliane hanno intanto identificato i corpi di 843 civili uccisi da Hamas nell’attacco del 7 ottobre nel sud di Israele, ha reso noto la polizia israeliana mentre le Idf hanno confermato la morte di un altro soldato nel conflitto nella Striscia di Gaza. Si tratta, secondo quanto riportano i media israeliani, di un riservista 28enne di Kfar Shamai, ucciso nei combattimenti con Hamas nel nord dell’enclave palestinese. E’ il 31esimo soldato morto nelle operazioni di terra israeliane a Gaza, iniziate dopo il terribile attacco un mese fa di Hamas in Israele, sottolinea il Times of Israel.  Intanto il numero dei civili palestinesi in fuga dalle zone di combattimento nel nord di Gaza continua ad aumentare con l’intensificarsi della campagna aerea e di terra delle forze israeliane. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, circa 15mila persone sono fuggite ieri, rispetto alle 5mila di lunedì e alle duemila di domenica.  Nel riferirne, Times of Israel precisa che i civili possono spostarsi all’interno di una finestra temporale di quattro ore fissata quotidianamente dall’esercito israeliano, che garantisce un passaggio sicuro da Gaza City e dai suoi dintorni verso sud. La maggior parte di coloro che fuggono sono bambini, anziani e persone con disabilità, sottolinea l’agenzia delle Nazioni Unite. Molti sono arrivati a piedi con pochissimi effetti personali. Decine di migliaia di civili palestinesi rimangono nell’area dei combattimenti: molti di loro si rifugiano negli ospedali o nelle scuole delle Nazioni Unite. Alcuni hanno affermato di essere stati dissuasi dallo spostarsi a sud a causa delle terribili condizioni umanitarie nella zona di evacuazione e dei continui attacchi aerei israeliani su tutta Gaza, compreso il sud. Israele ha accusato Hamas di cercare di trattenere i civili nella parte settentrionale di Gaza per usarli come scudi umani.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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