(Adnkronos) – Due notizie diverse, solo apparentemente lontane tra loro. La Borsa di Londra torna prima per capitalizzazione, dopo i danni prodotti da Brexit, ai danni di Parigi, dove le quotazioni crollano per l’instabilità politica. Il Cac 40, il principale listino francese, ha bruciato la crescita dei primi 5 mesi del 2024 a causa delle elezioni europee e delle conseguenze del voto. Per la prima volta nella storia, è stato proclamato uno sciopero a Piazza Affari, con i sindacati che denunciano un disinvestimento dall’Italia del gruppo Euronext. Cosa succede? Perché esiste un legame? Una prima parte della risposta è nel peso che le decisioni politiche riflettono sui mercati finanziari, con la stabilità e la fiducia che spingono la crescita e l’incertezza che, al contrario, penalizza il valore. La seconda parte è nella lettura inversa e riguarda il peso che invece le strutture finanziarie hanno come volano per la crescita economica e la stabilità finanziaria, con evidenti ripercussioni anche per la politica. Non servono valutazioni nazionaliste, o sovraniste, per evidenziare che il legame tra una Borsa forte e l’economia di ogni singolo Paese è oggettivo. Forte, nel caso di Piazza Affari, non vuol dire che debba essere per forza controllata da capitale italiano ma che deve funzionare. Nelle motivazioni che hanno portato alla proclamazione del primo sciopero nella storia di Borsa Italiana per il prossimo 27 giugno c’è la convinzione che non sia così. Si va dalla “profonda preoccupazione per la tenuta occupazionale sul territorio nazionale”, alla “questione salariale” perché si dimostra di “non voler proteggere il potere di acquisto dei lavoratori italiani”. Si passa per “l’organizzazione del lavoro sempre più fragile” e si arriva all’ultimo elemento, forse quello più rilevante: “la governance e della progressiva perdita di autonomia direzionale e strategica delle società italiane del Gruppo Borsa Italiana”, con “un progressivo trasferimento al di fuori dell’Italia dell’indirizzo strategico del Gruppo”. Londra ha pagato la Brexit, Parigi paga l’instabilità politica e Milano rischia di pagare le scelte di una proprietà, Euronext, che a detta dei sindacati sta scegliendo di delocalizzare. Il tema di fondo resta uno: politica e finanza per produrre valore devono remare dalla stessa parte. (Di Fabio Insenga) —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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