OLBIA – La nuova provincia di Gallura prende forma sotto la guida del Commissario straordinario Piccinnu, con il sostegno di importanti figure istituzionali come il sindaco di Tempio, Giannetto Addis, e quello di Olbia, Settimo Nizzi.
Il percorso di creazione della provincia di Gallura, nata dalla separazione da Sassari, presenta sfide strutturali e amministrative, ma anche una prospettiva di sviluppo locale, come evidenziato in un incontro di presentazione tenutosi ieri. Il presidente pro tempore Rino Piccinnu ha illustrato i primi passi compiuti, precisando che la nuova provincia si sta già strutturando con un elenco di strade, scuole e risorse umane, anche se con una dotazione organica insufficiente. Con un organico di soli 50 dipendenti, ben al di sotto del fabbisogno stimato di 100, Piccinnu evidenzia un significativo limite operativo. Inoltre, dal punto di vista finanziario, la provincia si trova con un budget ridotto, con solo 11 milioni di euro a disposizione rispetto ai 31 milioni che precedentemente erano destinati alla vecchia provincia di Olbia-Tempio.
Uno dei progetti infrastrutturali prioritari è il completamento della strada di Monte Pinu, fondamentale per il collegamento tra Olbia e la Gallura, interrotta da un’alluvione nel 2013. Con 9 milioni di euro stanziati per questo progetto, l’idea innovativa del commissario è quella di trasferire il contratto all’Anas per accelerare i lavori. La ripresa è prevista entro la fine di novembre o l’inizio di dicembre.
D’altra parte, Gian Piero Scanu, commissario straordinario della provincia di Sassari, ha posto l’accento sulla delicata “gestazione” di questo processo di divisione. Ha espresso un certo rammarico per la resistenza che il nuovo assetto provinciale incontra in alcune aree della politica sassarese. Scanu ha inoltre lanciato un appello per una collaborazione concreta tra le istituzioni coinvolte, auspicando un impegno attivo anche da parte dei segretari comunali di Tempio e Olbia, necessari per monitorare in modo puntuale l’andamento di questa fase di transizione.
La preoccupazione di Scanu è rivolta all’eventualità di un rinvio delle elezioni provinciali, un’ipotesi che ritiene assolutamente dannosa e da impedire. In un’espressione di chiarezza istituzionale, ha definito una “provincia commissariata” come un “ossimoro istituzionale”, enfatizzando l’importanza di evitare ritardi che rischierebbero di posticipare il voto fino all’autunno del prossimo anno.
Gli interventi dei sindaci
Numerosi sono stati gli interventi dei sindaci, tutti concordi nel voler dare massima rilevanza alla nascitura provincia e dedicarle tutta l’energia disponibile. Al centro del dibattito, vi è la volontà di riconoscere e valorizzare le diversità locali, unite da un’identità comune, come espresso dal sindaco di Arzachena, che ha definito essenziale la creazione di un organismo capace di rappresentare e tutelare la Gallura. Secondo il sindaco, la provincia come ente intermedio è uno strumento imprescindibile per far fronte comune nel rivendicare i diritti territoriali.
La riflessione si estende anche alla storia recente, con il sindaco di Berchidda che ha stigmatizzato l’esito del referendum del 2013, che, a suo avviso, ha limitato l’autonomia e le prerogative della Gallura in maniera “scellerata”. Il sindaco ha invitato a una riconsiderazione del ruolo e della governance della provincia, sottolineando che essa rappresenta il livello istituzionale capace di rispondere concretamente alle esigenze delle comunità locali, mantenendo al contempo una spesa pubblica efficiente.
Anche il sindaco di Oschiri ha sottolineato il valore strategico della Gallura, considerandola un punto di riferimento per l’intero Paese. Tuttavia, ha messo in evidenza i limiti strutturali come la viabilità inadeguata e la carenza di servizi. Tra i temi emersi vi è l’importanza di un ente coordinatore che favorisca una visione condivisa a livello regionale, come affermato dal sindaco di Loiri Porto San Paolo. Parallelamente, il sindaco di Padru ha riconosciuto il valore del ripristino della provincia, evidenziando come la riapertura della strada di Monte Pinu rappresenti una concreta opportunità per migliorare la mobilità e l’attrattività della Gallura. Dalla volontà di partecipazione emerge anche la voce del sindaco di Budoni, che ha ribadito l’intenzione di far parte della provincia, seppure con alcuni servizi rimasti sotto la giurisdizione di Nuoro. L’urgenza di un miglioramento infrastrutturale è stata invece sottolineata dal sindaco di Calangianus, che ha insistito sull’importanza di potenziare la viabilità e la sanità, mentre il sindaco di Monti ha evidenziato la necessità di un’amministrazione democratica che consenta il coinvolgimento attivo dei cittadini e dei loro rappresentanti. Il sindaco di Telti ha esortato i colleghi a perseguire una visione di crescita condivisa e solidale, mettendo da parte le differenze politiche in nome del bene comune. Il senso di coesione è stato condiviso anche dal sindaco di Aggius, che ha ricordato i recenti sforzi dei sindaci nell’affrontare uniti le criticità della sanità e delle infrastrutture.
Il rilancio condiviso della nuova provincia
In sintesi, l’incontro ha messo in luce la forte determinazione dei sindaci galluresi a lavorare insieme per rilanciare la provincia, creando un punto di riferimento solido per le comunità locali e promuovendo uno sviluppo che coinvolga tutto il territorio. Si respira l’aria di nuovo inizio per la Gallura, con l’obiettivo di restituire a questo angolo di Sardegna una voce politica e amministrativa forte. I protagonisti di questo percorso guardano al futuro con realismo e speranza, consapevoli delle sfide che li attendono: dalle risorse limitate alle complessità burocratiche. Tuttavia, è chiaro che il dialogo e la collaborazione tra i comuni e la nuova provincia saranno le vere colonne portanti di questo progetto, che ambisce a fare della Gallura un modello di crescita condivisa.
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