La storia del Lotto, la storia d’Italia

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(Adnkronos) –
Roma, 25/01/2024 – Probabilmente non esiste cittadino italiano che, almeno una volta nella vita, non abbia giocato al lotto. Il gioco del Lotto è il re indiscusso delle scommesse made in Italy, proprio perché è in Italia che questa pratica si è diffusa a poco a poco, nel corso dei secoli, fino a spopolare in ogni regione. Eduardo De Filippo dedicò una delle sue commedie più brillanti, “Non ti pago”, proprio al gioco del Lotto, poiché fu a Napoli che il Lotto ottenne la sua consacrazione più alta. Nella commedia si racconta come ogni buon napoletano che si rispetti, ogni sabato, affollasse il banco lotto per giocare i numeri fortunati che, quasi sicuramente, un parente defunto gli aveva dettato in sogno o che ricavavano dalla smorfia, il “dizionario” napoletano secondo cui ogni parola/azione corrisponde a un numero. Il 9 settembre 1682 avvenne la prima estrazione ufficiale del gioco del popolo (come veniva chiamato il lotto a Napoli) con i numeri 11-14-20-34-52. Ma prima di approdare a Napoli, il lotto ha fatto un lungo giro tra varie città italiane.  Con il nome Lotto si intende quel gioco basato sull’estrazione di cinque numeri, pescati in maniera casuale tra 1 e 90, ad ognuno dei quali viene associato un premio (che varia in base alla cifra puntata) che riscattano le persone che sono riuscite ad indovinarne almeno uno. Pare che il termine derivi dal francese lot, che significa eredità, sorte. Da questa parola deriva anche il termine lottizzare, utilizzato per riferirsi alla divisione in più parti di un lotto di terra, magari ricevuto in eredità. Ma anche il termine inglese to lot, che vuol dire assegnare in base al sorteggio, può essere indicato come l’origine del nome lotto, visto che si riferisce alla “vincita” di lotti di terreno per i cittadini.  Le origini del gioco del lotto sono molto antiche, e già nel Medioevo italiano esistevano dei giochi basati sull’estrazione di numeri. Nella Milano del 1448 si parlava delle borse di ventura: si trattava di otto borse messe in palio dal banchiere Cristoforo Taverna, ognuna delle quali aveva un premio dal valore discendente. Il gioco era molto simile alla tombola e si racconta che Taverna lo inventò per dare la possibilità ai milanesi di tentare la sorte in un momento storico in cui Milano versava in una grande crisi economica. Ma questo precedente non bastò alla città di Milano per rivendicare la nascita del lotto, ma fu oltre 100 anni dopo, nel 1576, che si attribuì ufficialmente a Genova l’origine del Lotto, ad opera del patrizio genovese Benedetto Gentili. In quell’anno, dovevano essere scelti i 120 rappresentanti del Serenissimo Collegio con un’estrazione a sorte, occasione che portò i cittadini a fare delle scommesse sui nomi dei probabili cinque senatori a cui sarebbe spettato il titolo. Gli importi delle varie scommesse costituirono il monte delle scommesse, che raggiunse una cospicua consistenza, al punto che lo Stato decise di farne monopolio. E non solo: non riuscendo a contenere l’euforia del popolo in merito alle giocate, il Governo della Repubblica Genovese istituì il primo Banco del Lotto. I nomi dei 120 senatori venivano imbussolati e inseriti nella ruota della fortuna, termine in uso ancora oggi, ed estratti davanti al pubblico. Con il passare degli anni, il numero dei senatori candidati scese a 90, e ad ogni nome venne assegnato un numero. È così che i numeri che si possono giocare al lotto tutt’ora sono 90. Da Genova, il gioco del lotto cominciò a diffondersi con successo in molte altre città italiane, e ognuna lo adattava a seconda degli usi e dei costumi tradizionali. Torino, ad esempio, inventò il “Lotto delle Zitelle”: si scommetteva su 100 ragazze di bassa estrazione sociale, che sarebbero state scelte per vincere 100 lire per la loro dote. Ma il lotto conobbe anche la censura: nel 1713 fu abolito con l’accusa di gioco immorale e rischioso per lo Stato, ma trent’anni dopo venne riabilitato.  Come ogni invenzione che si rispetti, nel corso degli anni il gioco del lotto si è evoluto. L’innovazione più importante vide l’istituzione delle ruote su cui sfidare la sorte, che presero il nome delle principali città italiane in cui si scommetteva di più. Oggi le ruote sono 10: Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia. In seguito, venne aggiunta la Ruota Nazionale. La schedina del lotto si gioca nelle ricevitorie, ma oggi la tecnologia permette di giocare anche da casa e controllare le estrazioni su https://risultatilotto.com/, la sera del martedì, giovedì e sabato di ogni settimana. Dal 1998 al 2010, le estrazioni settimanali venivano trasmesse anche in TV, su Rai 2, all’interno dell’iconico programma “Il Lotto alle 8”. 
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