L’importanza delle donazioni in beneficenza e come farle in modo sicuro

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Beneficenza
Donazoni - Foto Prime Stock

Fare beneficenza è una scelta volontaria e consapevole che porta con sé diversi risvolti positivi. Prima di tutto, si tratta di un’azione che fa stare bene e fa sentire più ricche le persone che optano per questa soluzione: genera benefici diretti per la salute mentale e fisica, conferisce un senso nuovo e uno scopo molto alto alla vita e innesca tutta una serie di emozioni che si ripercuotono favorevolmente sul benessere personale.

Rappresenta poi una scelta altruistica che non solo definisce in modo netto l’individuo che la compie ampliando dentro di lui prospettive e orizzonti, ma incoraggia anche chi gli sta vicino a prendere esempio, in una catena di generosità che ha un impatto importante nel mondo.

Fare donazioni in beneficenza, infine, significa aiutare chi ne ha davvero bisogno e sostenere chi si trova in una situazione di emergenza o difficoltà, ad esempio attraverso organizzazioni umanitarie di fama mondiale, come Medici Senza Frontiere.

Con un contributo, in questo caso, è possibile contribuire attivamente e concretamente a prendersi cura di moltissime persone e permettere ai volontari di intervenire in tutte le emergenze umanitarie con rapidità ed efficacia, occupandosi di numerose attività mediche (gestione di ospedali, cliniche e centri nutrizionali, chirurgia di guerra e routinaria, lotta alle epidemie, supporto psicologico per le vittime, ecc.) e salvando vite nel cuore di conflitti, epidemie e catastrofi naturali.

Come dare il proprio contributo

Esistono vari modi per fare del bene con questo tipo di gesto. Il più immediato è la donazione singola, che permette di inviare un importo specifico (scelto liberamente) a un’associazione no profit, fornendo così una risorsa istantanea da poter sfruttare per finanziare attività e progetti benefici in corso.

Esiste poi la donazione continuativa che, a differenza della prima, garantisce l’invio mensile o annuale di una determinata somma e quindi rappresenta un supporto fondamentale nel tempo che permette di pianificare azioni anche a medio e lungo termine.

Una tipologia di donazione che non richiede alcuna spesa, invece, è il 5X1000: in questo caso, lo Stato va a destinare la quota di imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPEF) che il contribuente deve versare ad enti e associazioni no profit, invece di versarlo nelle proprie casse. Si tratta di una donazione gratuita, da attivare al momento della Dichiarazione dei Redditi.

Ci sono poi le raccolte fondi, l’acquisto di regali solidali (parte della spesa di un bene fisico viene devoluta per una causa specifica) o donazioni in memoria di una persona cara venuta a mancare.

Chi invece non è ancora pronto a fare donazioni in beneficenza, ma desidera assicurare il proprio contributo una volta che avrà smesso di vivere, può optare per il lascito testamentario: un documento da inserire nel proprio testamento in cui si dispone che una parte del proprio patrimonio venga destinato a cause benefiche.

Come farle in modo sicuro

Purtroppo, si sente sempre più parlare di truffe, anche in merito alle donazioni in beneficenza. Per essere certi che il proprio contributo vada davvero a buon fine e venga ricevuto dal destinatario prescelto e utilizzato per buone cause, è importante seguire una serie di regole.

Prima di tutto, è fondamentale scegliere esclusivamente realtà solidali che si conoscono oppure riconosciute ufficialmente. Lo si può fare verificando online che l’Ente sia regolarmente iscritto al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) oppure informandosi personalmente visitando il sito web o i profili social.

Altra strategia è assicurarsi che l’associazione scelta fornisca aggiornamenti su come sta utilizzando i fondi ricevuti, così come verificare i bilanci e i report degli anni passati. Infine, è bene effettuare le donazioni in beneficenza con un metodo di pagamento tracciabile e conservare la ricevuta del versamento, in modo da attestare la transazione e poterla dimostrare.

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